ROMA Niente da fare. Fumata nera ieri mattina nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro sulla ripresa dell'esame del disegno di legge che avrebbe dovuto regolare il diritto di sciopero nei trasporti pubblici. Come previsto dal presidente della Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, il Pd ha chiesto uno stop nella prosecuzione della discussione generale e anche il governo ha chiesto tempo. Tutto rinviato quindi per le norme che avrebbero dovuto mettere un freno alle agitazioni dei sindacati minori che, come noto, con pochi iscritti e spesso con motivazioni capziose riescono a paralizzare la mobilità di intere città, bloccando bus, metro e treni. Restano quindi nel cassetto le proposte messe nero su bianco proprio da Sacconi e da Pietro Ichino. Norme che prevedevano la possibilità di indire uno sciopero solo se il sindacato proponente superava il 50% di rappresentatività. Il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, ha riferito ai senatori che il governo è favorevole al varo di una legge ma deve ancora «maturare» una posizione attraverso il confronto tra i ministeri del Lavoro, della Pubblica amministrazione e delle Infrastrutture. I presidenti delle due Commissioni, Salvatore Torrisi e Sacconi, hanno quindi deciso di riconvocare le Commissioni riunite alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, ad inizio settembre.