Autisti dell'Atac con la preferenza per il turno notturno in modo da poter guidare i pullman turistici durante il giorno. Peccato che poi uno di questi, una bella mattina, forse colto dalla stanchezza, ebbe un incidente nei pressi di Napoli. E la storia uscì fuori. Ancora: meccanici con una passione così forte per i motori al punto da lavorare in officine private, oltre che in quelle della municipalizzata comunale. Quando si dice farsi in due. È l'ultimo fronte d'inchiesta della procura sulla disorganizzazione e la mala gestio della municipalizzata romana dei trasporti, dopo l'assegnazione irregolare delle mense, un raggiro a sei zeri nella fornitura di pneumatici e presunte anomalie nella concessione di ferie e distacchi sindacali. Un nuovo fascicolo in cui il pm Nicola Maiorano, titolare di tutte le ultime inchieste che hanno travolto l'azienda comunale, ipotizza il reato di truffa. È stato l'ex direttore generale dell'azienda, Marco Rettighieri, a depositare a piazzale Clodio un dossier dettagliato, elencando anomalie, presunti raggiri e malefatte. Per gli inquirenti è stato il punto di partenza per un poker di indagini che ora, a distanza di un anno dalla segnalazione, inizia a portare a un passo da banco degli imputati i primi indagati. A svolgere gli accertamenti sono i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria. La scorsa settimana, la procura ha chiuso le indagini sul business delle mense, assegnate senza bando per decenni all'associazione sindacale Dopolavoro. Diciassette manager della municipalizzata e della Cotral sono a rischio processo. In 2 anni sarebbero stati sprecati 14 milioni di euro.
LE ANOMALIE
Fu sempre Rettighieri a mettere nero su bianco le anomalie riscontrate nel deposito di Grottarossa. La rimessa dove lo stakanovismo, almeno secondo le accuse dei vertici della società, era (è?) di casa.
In un'altra denuncia si parla dei ricambi, mettendo in collegamento gli appalti poco trasparenti sugli pneumatici con un altro doppio lavoro di un dipendente impiegato, all'insaputa dell'azienda pubblica, in una ditta di gomme. Le storie degli autisti e dei meccanici coinvolgevano in tutto circa 30 dipendenti. I reati ipotizzabili potrebbero comprendere anche il peculato e la falsa dichiarazione, perché l'attività non sarebbe mai stata dichiarata all'ufficio personale di via Prenestina.
Dunque, nonostante siano cambiati i vertici - da Rettighieri si è passati a Rota - certe usanze non hanno mai smesso di esistere all'interno della municipalizzata. Altre storie emblematiche sono state raccontate ieri dal Messaggero e offrono uno spaccato inquietante, anche se ovviamente rappresenta solo una parte del corpo-dipendenti della società (circa 11mila dipendenti).
Nel dubbio, Rota ha avviato un'indagine interna per capire certe strane seconde vite. Tipo quella dell'autista di Acilia che, parcheggiato il bus in un deposito, va a lavorare in una ditta di traslochi. Non solo: c'è anche un altro conducente famoso nei garage di Grottarossa come il cassamortaro, detto alla romana, perché arrotonda lo stipendio aiutando, a chiamata, un'impresa di pompe funebri vicino casa. Poi c'è il piastrellista che ha rifatto il bagno a diversi colleghi macchinisti - anche questa forse sarà una strana concezione di aziendalismo - e l'elettricista, anche lui generoso negli sconti con gli altri addetti della metro.
Tutti dipendenti dell'Atac, tutti col doppio lavoro. Ovviamente non denunciato. Casi che si aggiungono e vanno ad arricchire il dossier presentato sotto forma di esposto in Procura nemmeno dodici mesi fa.