Sindacati e imprese uniti per il rilancio dell’edilizia a Pescara e provincia: potenza della crisi, quella che ha messo in ginocchio il settore che, al pari del commercio, era la locomotiva dell’economia cittadina. Rappresentanti della Cgil, con la segretaria generale Emilia Di Nicola e il segretario Fillea Dovi Aloumon, al fianco del presidente dei costruttori dell’Ance, Marco Sciarra, al presidio di ieri per rimettere in moto i cantieri. Simbolico il luogo scelto: un cantiere, all’angolo tra via Tronto e via Ilaria Alpi, che avrebbe dovuto essere completato da tempo e che invece sta diventando il monumento della crisi del mattone. «Nel settore abbiamo perso circa tremila posti di lavoro - ha detto Emilia Di Nicola - e non possiamo più aspettare per invertire la tendenza. Si può e si deve ripartire dalla rigenerazione urbana, bisogna pensare alle periferie riservando però, rispetto al passato, grande attenzione al consumo di suolo. Alla Regione chiederemo che si attivi presto quanto previsto dal Masterplan, i cui interventi basterebbero a dare un forte impulso al settore. E c’è poi il bando per la riqualificazione delle periferie, finanziato dal governo con 18 milioni, che fa ben sperare. Senza dimenticare l’edilizia popolare per la quale c’è gran bisogno di riqualificare il patrimonio da Zanni a Rancitelli a San Donato: la solidarietà di Sciarra, presidente dell’Ance, è per noi un segnale importante». Una Cgil meno barricadera e più propositiva dunque, «come sempre» osserva Di Nicola, che per settembre ha annunciato un’iniziativa della Fillea. Marco Sciarra ha dipinto la situazione nera citando i numeri da brivido della cassa edile: «Siamo passati da una massa salari di 42 milioni ad appena 18 per Pescara e provincia - ha detto il presidente dei costruttori -. E ne ha risentito tutta la catena dell’indotto fatta di artigiani e aziende strette nella morsa delle banche, non più disposte a concedere crediti, e ai tardivi pagamenti delle pubbliche amministrazioni». Sciarra ha rilanciato di recente una sua ricetta per rinnovare ed elevare l’edilizia popolare attraverso il sistema dell’affitto per acquistare: «Il settore che fa ben sperare è quello delle piccole ristrutturazioni, anche sostenuto dal sisma bonus, che spero spinga vecchi condomini a intervenire per realizzare migliorie. Quanto all’emergenza-casa, ci sono come minimo 300 appartamenti invenduti tra Pescara e provincia che potrebbero essere dati a famiglie che vengono aiutate oggi a pagare l’affitto diciamo per un triennio (da una sinergia che attraverso un fondo di garanzia coinvolga Ater, Regione e Comune) e aiutate un domani ad acquistarli, scontando gli affitti già versati. Avrebbero abitazioni di qualità superiore rispetto alle case popolari adun costo contenuto».