RIETI Il «mostro» non conosce indirizzi, né orari. E continua a ballare insistentemente sotto le stesse case da quasi un anno. In ogni stagione, di giorno e di notte. Ieri mattina lo ha fatto di nuovo, svegliando ancora nel cuore delle tenebre gli abitanti di quattro regioni. Tutti quei coraggiosi che dal 24 agosto dello scorso anno resistono in un raggio di circa 100 chilometri, tra Norcia, Amatrice, Macerata e L'Aquila. Ha ballato forte la terra - 4.2 certificano i sismografi - la scossa più alta registrata dal 18 gennaio. Erano le 4,13 di sabato e gli esperti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno individuato l'epicentro del terremoto tra Composto, in provincia de L'Aquila, e Amatrice, in territorio reatino. Leggermente più a est delle scosse della scorsa estate. La sveglia è stata violenta, lunga, ma non isolata. Preceduta e seguita da tante altre scosse, ben 22 quelle registrate dopo le 4,13.
I CAPOLUOGHI
Una sveglia avvertita chiaramente anche a Rieti, L'Aquila, Ascoli, Spoleto, Visso, Ussita e Macerata. Paradossalmente, ha fatto più paura nei capoluoghi che non ad Amatrice, Accumoli, Borbona, Cittareale, Posta, Campotosto e in tutti gli altri comuni di Abruzzo, Umbria e Marche, compresi nel cratere del sisma, dove ormai tutti dormono in strutture sicure e dove non è rimasto più quasi nulla che possa ancora crollare. «La paura è stata tanta, ma non ci sono stati danni», assicura Luigi Canavicci, il sindaco di Campotosto, di professione ingegnere e che, ieri mattina, insieme al tecnico comunale ha effettuato numerosi controlli nelle case agibili e abitate. Ora ulteriori e più approfondite verifiche dovranno essere effettuate dalla Protezione civile, ma la prima ricognizione sembra avere esclusi grossi problemi. Nessun danno nella già martoriata Amatrice. «Qui siamo abituati a ballare», dice senza enfasi il sindaco Sergio Pirozzi. «La notte scorsa - spiega Maria Antonietta Di Gaspare, sindaco di Borbona, il comune reatino più vicino all'epicentro del sisma - ci ha solo ricordato che non è affatto finita. Certo, la paura non possiamo nasconderla e ad alimentarla c'è il ricordo di tutto quel che è accaduto. Ogni volta, quindi, la prima reazione è quella di fuggire. Ma così diamo voce solo alle nostre angosce. Io, ad esempio, mi sono svegliata, ma ho evitato di scendere in strada. L'ho fatto anche per tranquillizzare i miei concittadini. In questo territorio, prosegue la Di Gaspare - abbiamo una storia sismica secolare, anche se la sequenza partita l'agosto dello scorso anno da Amatrice è stata sicuramente la più distruttiva sotto il profilo psicologico». Niente panico neppure a San Ginesio, provincia di Macerata. «Per scosse di magnitudo 4 non ci alziamo neppure», sdrammatizza il sindaco Mario Scagnetti. Il terremoto si è sentito distintamente anche ad Arquata del Tronto, provincia di Ascoli, altro comune pesantemente colpito nei mesi scorsi. «E' un anno che ci accompagna, ma abbiamo imparato a conviverci. Ormai - spiega il vicesindaco di Arquata, Michela Franchi - sappiamo valutare immediatamente la magnitudo».
FROSINONE CALCIO IN STRADA
Tutti svegli anche a Rieti, pochi quelli scesi in strada. Tra questi, però, i giocatori del Frosinone Calcio, in ritiro precampionato al monte Terminillo. In pochi secondi, l'albergo «Tre Cime» che ospita giocatori e staff è stata evacuato. Dopo circa una mezz'ora, con i giocatori rimasti fuori dalla struttura - tra cui il bomber reatino Federico Dionisi - la comitiva è rientrata nelle proprie stanze e ieri mattina si è regolarmente allenata, svolgendo la seduta tecnico-atletica in programma. Ma la scossa ha smosso le coscienze di molti e risvegliato incubi mai sopiti. Nel capoluogo il timore è che il «mostro» possa avvicinarsi troppo e procurare più danni di quelli già in elenco. «Ho avuto timore e ancora oggi non mi ha abbandonato quella sensazione che il terremoto possa rovinosamente giungere anche a Rieti, causando tutti quei morti registrati ad Amatrice e Accumoli la scorsa estate», dice il reatino Giuseppe Fusacchia.
L'ALLARME
E a mantenere alta l'attenzione, come se non bastasse la terra che non cessa di ballare, il bollettino dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia che nella giornata di ieri ha parlato di «sismicità sopra la media». «Non si possono escludere - spiega il direttore del Centro nazionale terremoti dell'Ingv, Salvatore Stramodo - altre scosse di magnitudo superiori a 4». «Nel centro Italia - aggiunge Stramodo - abbiamo registrato 61 eventi sismici, incluso quello di sabato mattina, con intensità tra 4 e 5. Il sisma con epicentro tra Campotosto e Amatrice rientra nella stessa sequenza iniziata lo scorso agosto. Si tratta della stessa faglia e non c'è un nuovo fronte che si è aperto». Per la cronaca, dal 24 agosto dello scorso anno sono stati registrati oltre 73mila eventi sismici. Tradotto in termini brutali: la guardia non si può abbassare, la faglia che congiunge Campotosto-Amatrice-Norcia e Visso è ancora attiva e nell'area interessata si continua a registrare una sismicità superiore a quella di fondo. Il ballo non sembra essere terminato.