«I piccoli bus elettrici potrebbero essere una soluzione. Togliendo i cavi che hanno rame e quindi sono preziosi, se ne può ricavare anche un valore economico. E i pali possono essere utilizzati per l'illuminazione». Apertura dell'associazione Strada Parco, nelle parole del presidente Mario Sorgentone, al passaggio dei mezzi, nel dibattito infinito sul destino dell'ex tracciato ferroviario. Un dibattito alimentato dal piano segreto che il presidente Tullio Tonelli ha in mente per dare nuova linfa vitale e quindi salvare le finanze della società Tua. Di questo e altro si è parlato nel confronto pubblico organizzato ieri sera proprio dall'associazione guidata da Sorgentone, cui il sindaco Marco Alessandrini è stato invitato ad intervenire e a dare risposte ai cittadini. Balneabilità, igiene, decoro urbano, sicurezza e ciclabilità gli altri temi sul tavolo. «Il passaggio dei bus a metano da 18 metri sulla strada parco rimane una follia secondo la nostra associazione che, ricordo, conta oltre duemila iscritti - ha aggiunto Mario Sorgentone -. Il tracciato non è idoneo, ci sono poi ventidue incroci da gestire. E, ancora, non capiamo proprio dove sia l'utenza stimata di ottocento passeggeri». La nota sul numero degli iscritti ricorda che l'associazione costituisce anche un bacino elettorale con un suo peso. «E' giunto il momento che il sindaco prenda una posizione decisa e netta sul destino di questa strada che potrebbe essere fiore all'occhiello della città. Ci battiamo da quindici anni per questo». Senza sconti e linea dura anche sugli altri temi dell'incontro. «Sulla balneabilità siamo perplessi e indignati - così sempre Sorgentone -. Non si capisce il balletto dei dati e bisogna andare alla fonte dell'inquinamento, il fiume. La città, poi, non è sufficientemente pulita e, bene i vigili urbani in servizio anche di notte ma deve essere così tutti i giorni, non solo il fine settimana. E c'è da fare ancora e di più sulla ciclabilità, in particolare in merito alla connessione di quelle esistenti, per non trovarsi con tracciati che finiscono nel nulla».