PESCARA È una crisi «produttiva ed occupazione gravissima» quella che continua ad attanagliare la provincia di Pescara. Nessun segno di ripresa, almeno stando al numero delle domande di disoccupazione Naspi presentate dall'Inca Cgil dall'inizio dell'anno, che sono state 1363, a cui aggiungere le 395 domande di disoccupazione agricola. Traccia un bilancio dei primi mesi del 2017 il direttore del patronato, Nicola Primavera, che parla del numero crescente di pratiche dell'Inca: nel 2017 sono state 13mila (oltre 10mila utenti), circa il 5% in più rispetto al 2016, un «aumento significativo», dice, «specie se si considera che riceviamo un finanziamento solo per 3.624. Eppure senza l'attività dei patronati, l'Inps e l'Inail non potrebbero lavorare».I dati dell'Inca parlano di un patronato diventato sportello sociale delle fasce più deboli. Quali sono i segnali principali? Il numero delle domande di disoccupazione aperte, in linea con l'anno scorso, fa riflettere sull'urgenza di interventi di supporto pubblico all'economia locale. L'alto numero delle richieste di sostegno alle famiglie rivela, invece, la difficoltà delle giovani coppie, in particolare, a realizzare un futuro di stabilità economica. Penso, tra l'altro, a bonus bebè, premio alla nascita, bonus asili nido.E le pensioni?C'è una grande attesa, visto che con la legge Fornero la pensione appare molto lontana. Nel campo della previdenza privata e pubblica abbiamo aperto 1033 pratiche, che non sono poche, a cui aggiungere il dato, rilevante, delle ricostituzioni delle pensioni, con un controllo sulle liquidazioni, che ha riguardato ben 982 persone. A ciò si aggiunga il grande lavoro fatto di recente per l'Ape sociale, l'anticipo di pensione. Tra le cifre significative anche quelle del settore dell'assistenza.Ad oggi abbiamo presentato 469 domande di invalidità civili e 624 domande di indennità di accompagnamento, solo per citare le cifre principali. Il costante aumento degli ultimi anni di queste indennità, nonostante l'adozione di criteri di valutazione eccessivamente restrittivi in molti casi da parte delle Commissioni della Asl di Pescara, segnalano un grande problema di salute e di disagio sociale. Lo testimonia anche l'alto numero delle richieste di legge 104, ben 520.Le pratiche meno numerose sono quelle nel settore del danno alla salute. Un aspetto positivo? I dati su malattie professionali e infortuni sul lavoro non "fotografano" in pieno il fenomeno, che è in crescita. Molti lavoratori non denunciano perché subiscono il "ricatto" della perdita del posto, sia nelle piccole che nelle grandi aziende. Molti si rivolgono a noi per denunciare una malattia professionale o un infortunio. Poi tornano perché hanno cambiato idea, per paura di pesanti ritorsioni. Gli enti ispettivi dovrebbero intervenire.L'Inca, che per i cittadini è il primo approccio alla dimensione del sindacato, fa anche altro, ad esempio a livello di consulenza. Tra gli interventi importanti i rinnovi dei permessi di soggiorno agli extracomunitari, la verifica delle posizioni assicurative nel pubblico e nel privato, la stampa dei duplicati del Cud e del certificato ObisM, che un tempo l'Inps inviava a casa dei pensionati. Il nostro è un ruolo sempre più necessario: se ne dovrebbe prendere coscienza, sia all'interno del sindacato che nel contesto sociale.©