«Gli aggiornamenti tariffari erano stati approvati l'anno scorso, poi c'è stato un problema interpretativo e devono tornare al Cipe: torneranno tra poco». Lo ha assicurato il ministro dei trasporti Graziano Delrio dopo la sentenza del Tar Lazio che intima al ministero di provvedere «entro trenta giorni» ad adeguare i pedaggi autostradali sulla A24 e A25 per l’anno 2015. In caso contrario il Tar indica come commissario ad acta per l’esecuzione «il funzionario che sarà delegato dal ragioniere dello Stato». Il contenzioso era nato nel 2015 quando il ministero aveva deciso di rispondere alle richieste di aumento dei pedaggi delle società di gestione con un incremento uguale per tutti pari all’1,50 per cento, replicato anche nel 2016 (nel 2017 il rincaro era stato invece dell’1,62 per cento). Immediato il ricorso a Tar di Strada dei parchi, del gruppo Toto, gestore delle autostrade abruzzesi, che nel 2015 aveva chiesto un incremento del 9,06 per cento in forza degli investimenti in manutenzione ordinaria, straordinaria e in nuove opere sui tratti gestiti. Il ricorso era stato accolto nel 2016 dal Tar Lazio, ma senza esito da parte del ministero. Da qui la seconda sentenza di “ottemperanza” depositata il 21 luglio scorso che accoglie un secondo ricorso della società abruzzese. Entro un mese il ministero dovrà dunque stabilire per decreto i nuovi rincari per il 2015. Ma non si sa ancora in quale misura e se i rincari saranno immediati o spalmati nel tempo. Ieri la società di gestione non ha rilasciato dichiarazioni in attesa delle mosse di Delrio. Tra le ipotesi che si fanno è che la nuova tariffa possa essere rideterminata all’interno del Piano finanziario la cui approvazione Strada dei Parchi attende da quattro anni. Sarà una stangata per gli automobilisti abruzzesi? Il Tar, pur dando ragione a Toto, invita a un «contraddittorio» tra le parti perché gli adeguamenti siano «maggiormente rispondenti alle esigenze dell’interesse pubblico». Intanto si fanno sentire le prime reazioni del mondo politico. Anche perché la sentenza che riguarda la sola Strada dei Parchi avrà certamente ripercussioni su tutti i gestori delle autostrade italiane. Per il senatore Lucio Malan (FI) «Ancora una volta i pedaggi a carico di cittadini e imprese aumenteranno, e con essi gli utili stratosferici dei gestori». Per la collega di partito Paola Pelino «al di là di chi ha sbagliato e di chi ha ragione, la sentenza del Tar apre uno scenario che avrà un impatto negativo sulle tasche dei cittadini, che pagheranno politiche e scelte discutibili e non sempre imparziali. Mi auguro che si assumano iniziative per trovare soluzioni, che valgano anche per il futuro, consentendo ad una regione già fortemente penalizzata dagli eventi sismici di non subire ulteriori aggravi«. Duro il commento del segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo: «Il ministro Del Rio conferma che si profila una stangata dei pedaggi autostradali dopo la vittoria al Tar dei Toto che proprio pochi giorni fa hanno usufruito di un gigantesco regalo da centinaia di milioni di euro da parte di governo e parlamento, per eseguire lavori di messa in sicurezza che avrebbero dovuto pagare i concessionari ».