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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/07/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Comune condannato: 14 milioni a Impregilo. Lavori mai pagati per la costruzione del megaparcheggio di Collemaggio. Via libera del giudice al prelievo della somma dalla tesoreria dell'ente. «Un salasso di sangue». I primi 30 giorni (difficili) del sindaco: in un mese solo guai

L'AQUILA I problemi irrisolti dalle vecchie amministrazioni comunali rischiano di condizionare le scelte strategiche dell'attuale governo municipale. E il primo guaio arriva subito. Il giudice dell'esecuzione, tramite ordinanza di assegnazione dei crediti, ha disposto che la società Impregilo, colosso del mattone, possa accedere alla tesoreria comunale presso la Bper per ritirare quasi 14 milioni di euro dopo il mancato pagamento dei lavori per il megaparcheggio di Santa Maria di Collemaggio risalenti a oltre 20 anni fa. Questa ordinanza di assegnazione, depositata alla fine della scorsa settimana, è un titolo esecutivo per ottenere la somma precedentemente pignorata dopo la sentenza di merito. Ora, per l'ente, non ci sono alternative per opporsi.LA STORIA. Il megaparcheggio fu progettato ai tempi della giunta guidata dal sindaco Enzo Lombardi e attivato durante il mandato di giunta con il sindaco Biagio Tempesta circa 15 anni fa. Nessuna delle successive giunte ha saldato i conti. Una transazione era stata di recente avviata dalla giunta uscente guidata da Massimo Cialente, ma l'intesa non è andata a buon fine.Il giudice di merito, più in particolare, aveva condannato il Comune per alcune opere eseguite quali i parcheggi sotterranei, il collegamento con la Statale 17, il percorso meccanizzato e il tunnel di collegamento con piazza Duomo. Dopo la sentenza, che fu depositata nel 2015, ci furono delle trattative che solo un anno fa sembravano ben avviate con pagamenti rateali, ma poi non se ne è fatto nulla. La Impregilo, che aveva svolto i lavori insieme alla Imprepar, aveva contestato anche i tempi lunghissimi per completare i lavori, non imputabili ad essa. Ma la controversia è stata molto lunga visto che è iniziata una dozzina di anni fa ed è arrivata la sentenza di primo grado. Poi, una volta deciso il merito, le carte sono finite al giudice dell'esecuzione che, di fatto, ha consegnato i soldi all'azienda edile. APPELLO. L'ente, per la verità, aveva anche impugnato in appello l'esecutività della sentenza, ma il tentativo non ebbe successo. Nel senso che si è sostenuto che, nell'ipotetico e poco probabile caso in cui il verdetto fosse stato ribaltato, la Impregilo, azienda talmente grande e affermata, un colosso nel settore edile a livello mondiale, non avrebbe avuto alcun problema a restituire quelle somme all'ente locale in tempi brevi.ALTRA GRANA. Ma c'è dell'altro. Infatti, parte di quei lavori del megaparcheggio è stata eseguita anche dall'impresa Irti, che a quei tempi era quantomai attiva nel settore delle costruzioni, ma poi è fallita. Meno di un anno fa il giudice del tribunale aveva dato ragione al curatore fallimentare di quella ditta, chiusa 12 anni fa, con un verdetto che impone di pagare una decina di milioni di euro. La vecchia giunta comunale, a quel punto, aveva incaricato con una delibera l'avvocatura municipale, rappresentata dall'avvocato Domenico de Nardis, di opporsi presentando un ricorso in appello.MINI-CONDANNA. Con un provvedimento collaterale il giudice dell'esecuzione ha ordinato all'ente di erogare 18mila euro a un dipendente comunale per ferie che non sono state pagate. Briciole, dunque, rispetto alla voragine di debiti fuori bilancio che il Comune ora deve fronteggiare per controversie evitabili e perse in partenza.

«Un salasso di sangue». I primi 30 giorni (difficili) del sindaco: in un mese solo guai

L'AQUILA«Un mese, e mi sono trovato solo grane. Alcune molto grandi, come le scuole - in particolare il Cotugno - e questa di Impregilo».Il sindaco Pierluigi Biondi traccia un mini-bilancio di questo primo mese di amministrazione di centrodestra.Sindaco Biondi, quali sono i problemi che le tolgono il sonno?«C'è di tutto, una situazione difficile. E non lo dico per criticare o fare polemiche contro il mio predecessore Massimo Cialente o il centrosinistra. Perché chi arriva dice sempre che quello che è stato fatto fino a quel momento è tutto sbagliato, solo per principio. Io non lo dico per principio: qui è un vero disastro. I problemi sono tanti e molto seri e per alcuni dobbiamo trovare una soluzione in fretta».Come i 14 milioni che Impregilo può venire a prelevare dalle casse comunali in qualsiasi momento?«Purtroppo sì e non possiamo farci nulla. Che dovrei dire? Paghiamo e basta? Per il nostro Comune sarebbe un salasso di sangue. Posso solo chiedere a Impregilo, un colosso dell'imprenditoria italiana, di mettersi una mano sulla coscienza e valutare la possibilità di concordare la forma più conveniente, per noi e per loro, di pagamento. Perché non si può dare battaglia, la decisione del giudice è definitiva».Altra grana, il Progetto Case.«Stiamo studiando con Giampiero Marchesi, coordinatore della Struttura di missione, di impegnare somme del Cipe per individuare una strategia definitiva per la manutenzione, l'uso, l'organizzazione, l'inibizione e la gestione del complesso. E stiamo lavorando per chiedere al governo fondi straordinari».E le vecchie bollette? Come farà a esigerle senza contabilizzatori?«Il discorso del pregresso lo dobbiamo affrontare».Veniamo alle scuole. La priorità è il Cotugno.«Ho già incontrato il presidente in pectore della Provincia - perché l'edificio è di sua proprietà - Angelo Caruso, e credo che la soluzione sia la Optimes. Bisogna partire subito con i lavori. Ho parlato anche con Raffaele Gallucci (che è in attesa di dirimere la controversia sulla proprietà dell'immobile, ndr) e si è impegnato a metterlo a disposizione. Questo dovrà avvenire per l'inizio dell'anno scolastico. Lavoriamo comunque a stilare una mappa delle strutture da utilizzare. Al momento il problema principale è il Cotugno, dopo l'ordinanza del Tar che impone adeguamenti strutturali, dopo il decreto che ha fatto seguito al terremoto del 18 gennaio».Senza dimenticare la grana del Teatro comunale...«Ho già incontrato il Mibact e faremo una valutazione generale sui lavori e le perizie».Chi le paga?«L'impresa, se ha sbagliato; funzionari e tecnici del Mibact, che è la stazione appaltante, se a sbagliare sono stati loro».In queste ore il sindaco è anche alle prese con le grane derivanti dal mondo dello sport: L'Aquila Calcio e L'Aquila Rugby in primis.«È vero, anche se il rugby è più semplice: quest'anno si può programmare un campionato con risorse meno importanti e puntare sui giovani, visto che non ci sono retrocessioni dalla Serie A. Si può predisporre un progetto biennale. Altra situazione, invece, la società di calcio. Il discorso qui è più complicato. Oggi incontro Fioravanti e se non dovesse concretizzarsi la vendita agli imprenditori romani, ho fatto già un appello a quelli locali. Altrimenti il club può sempre acquistarlo Impregilo...».


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