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Pescara, 24/07/2024
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Data: 28/07/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Strada Parchi per ora esclude l’aumento dei pedaggi

L’AQUILA Al momento non ci saranno i tanto temuti rincari delle tariffe autostradali. Lo sostiene lo stesso gestore, Strada dei Parchi, all’indomani della sentenza del Tar che ha imposto ai ministri dell’Economia e dei Trasporti il ricalcolo degli aumenti, sanciti in un primo momento all’1,5% rispetto al 9,6% vantato dalla società. Una sentenza che ha immediata mente generato polemiche e preoccupazioni per le possibili ricadute sull’utenza. Invece, al momento, c’è un cauto ottimismo su questo fronte, come ha spiegato ieri ai microfoni Rai il vice presidente di SdP, Mauro Fabris, parlando anche delle possibili strategie di recupero delle somme che potrebbero essere riconosciute come dovute: «Il Ministero dovrà ora completare la procedura, e alla fine vedremo insieme il modo di recuperare quanto non è stato in cassato. Non necessariamente attraverso un aumento della ta riffa, anzi, tendiamo ad escluderlo. Non sfugge anche a noi, ovviamente, che a tariffe alte corrisponde un disincentivo per gli utenti a utilizzare l’auto strada. Potremo recuperare le somme o attraverso l’aumento del valore finale dell’autostrada o attraverso un allungamento della durata della concessione, tendiamo ad escludere un aumento delle tariffe». Il Tar laziale si è espresso sul ricorso presentato da Strada dei Parchi contro Mef e Mit (ministeri dell’Economia e dei Trasporti) per l’ottemperanza della sentenza del Tar Lazio del 7 aprile 2016 che aveva annullato il decreto numero 577 del 31.12.2014, adottato di con certo tra i due dicasteri, con il quale l’aggiornamento tariffa rio applicabile per il 2015 dalla concessionaria era stato approvato nella misura dell’1,5%. Misura approvata dall’ex ministro Lupi e poi confermata da Delrio. La concessionaria, a quel punto, ha fatto ricorso quantificando un aumento ben più cospicuo, nell’ordine del 9,06% su cui incideva in modo rilevante il totale degli investimenti portati a consutivo tra il periodo 1 ottobre 2013 30 settembre 2014. I giudici amministrativi hanno dunque accolto il ricorso di SdP e ordinato di riattivare il procedimento di verifica dell’incremento, in trenta giorni.

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