PESCARA Non ci sono solo i vitalizi. Ci sono anche i doppi e tripli vitalizi sui quali la Regione potrebbe essere chiamata a legiferare. Nella scorsa legislatura aveva provato inutilmente a tagliarli il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo, oggi segretario nazionale del partito. In questa sono arrivati i 5 stelle a riaprire il dossier, depositando una proposta di legge per introdurre il divieto di cumulo tra vitalizio da parlamentare e quello da consigliere regionale. Il provvedimento avrebbe effetto retroattivo e consentirebbe alla Regione, secondo i consiglieri grillini, di risparmiare non meno di 500 mila euro annui. La proposta di legge è stata già approvata dalla commissione Bilancio all'unanimità. Poi è arrivata in aula ed è stata rispedita indietro. «In commissione i consiglieri si erano guardati e tutti avevano convenuto che fosse opportuno abolirli», dice Sara Marcozzi, «poi, quando il provvedimento è arrivato in aula probabilmente è partita qualche telefonata e la cosa non si è fatta. Ora paradossalmente il testo deve tornare in commissione dove è stato già approvato. Ho già depositato la richiesta per una nuova calendarizzazione». Sulla proposta dei 5 Stelle dovrebbe convergere Forza Italia: «Noi quella legge l'abbiamo votata», dice il capogruppo forzista Lorenzo Sospiri, «poi in aula non c'era il numero legale ed è passata la proposta della maggioranza di rimandare il testo in commissione. Quanto a me, se ho qualche dubbio sul testo del Parlamento, per la Regione sono convinto che se vogliamo recuperare la fiducia della gente la strada è quella».Il portavoce della maggioranza Camillo D'Alessandro spiega così la posizione del Pd: «Per noi questa deve essere la proposta della maggioranza. Così come in parlamento la riduzione dei vitalizi è un disegno di legge del Pd, in Consiglio sarà il Pd a proporla. A giorni presenterò un testo che prevede un taglio del 10 per cento dell'assegno a tutti i consiglieri in quiescenza quale contributo di solidarietà; una riduzione del 20 per cento per coloro i quali hanno il doppio vitalizio, e un ulteriore meccanismo di riduzione per chi supera queste fasce».Ma chi sono i fortunati del doppio e triplo assegno? C'è per esempio l'ex governatore dell'Abruzzo, Ottaviano Del Turco, che somma ai 4.581 euro netti del Senato, i 21.465 euro lordi annui della Regione. C'è l'ex comunista aquilano Francesco Cicerone con i 2.134 netti del vitalizio da deputato al quale somma i 27.747 euro lordi annui da ex consigliere regionale. Anche l'ex presidente della Provincia di Chieti, ed ex senatore della Margherita, Tommaso Coletti, somma ai 2.381 euro netti della pensione parlamentare altri 19.975 euro lordi all'anno di ex consigliere. L'ex socialista Piergiuseppe D'Andreamatteo intasca un assegno mensile di 3.083 euro lordi da ex consigliere che cumula ai 2.127 euro netti al mese maturati con una legislatura a Montecitorio. C'è poi Antonio Falconio che ai 2.157 euro netti mensili da ex deputato somma i 32.197 euro lordi all'anno della Regione. Antonio Franchi con due mandati da senatore ha una pensione netta di 3.408 euro al mese, da cumulare ai 19.586 lordi annui a carico di Palazzo dell'Emiciclo. Doppi assegni anche per l'ex democristiano Romeo Ricciuti, per Antonio Saia, Angelo Staniscia, Anna Nenna D'Antonio.