PESCARA Un altro tassello è stato messo al suo posto per consentire, in autunno, il tanto atteso taglio della diga foranea e la deviazione del fiume Pescara così come previsto dal nuovo Piano regolatore portuale (Prp). È di ieri la notizia che il comitato tecnico-amministrativo del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche ha dato parere favorevole al progetto esecutivo. Un intervento che costerà, complessivamente, 3,5 milioni di euro di fondi Par-Fas. Ma se Enzo Del Vecchio, segretario particolare del presidente della Regione Luciano D'Alfonso, fa sapere che già da stamattina inizieranno «le attività propedeutiche all'avvio dei lavori, come previsto nel cronoprogramma tracciato da questa amministrazione regionale», dall'altro lato è da sottolineare che anche lo scorso anno, in piena estate, fu annunciato (e poi smentito dai fatti) «l'imminente avvio delle opere per il taglio della diga foranea». Intanto sia i pescatori e sia gli operatori portuali restano in attesa, speranzosi, dell'avvio di un cantiere lungamente promesso, che nelle intenzioni di politici e addetti ai lavori dovrebbe risolvere buona parte degli annosi problemi di marineria e operatori commerciali, costretti a fare i conti con un porto i cui fondali sono ormai ridotti all'osso. La diga foranea, voluta anni addietro per arginare la forza dell'acqua nel porto canale che tanti danni provocò nell'alluvione del 1992, in realtà in questi anni ha portato soltanto problemi su problemi: dall'insabbiamento continuo e incessante dello scalo marittimo, con i conseguenti costosi e controversi dragaggi, all'erosione delle spiagge, senza dimenticare il ristagno a ridosso della costa dell'inquinamento portato dal fiume. La notizia dell'ok al progetto da parte del Provveditorato è stata data nel corso di una riunione alla quale ha partecipato Del Vecchio, in rappresentanza di D'Alfonso. Al termine dell'incontro Del Vecchio ha voluto «ringraziare per l'attività svolta» il provveditore Vittorio Rapisarda e il responsabile unico del procedimento dell'opera Enrico Bentivoglio. Questa prima tranche dei lavori inseriti nel piano regolatore portuale costerà 3,5 milioni di fondi Par-Fas, ma a questa cifra si aggiungono gli ulteriori 15 milioni inseriti nel Masterplan «per migliorare la sicurezza e la funzionalità dello scalo» attraverso il prolungamento delle banchine nord e sud e altri interventi mirati ad assicurare, contestualmente, l'incolumità degli operatori della marineria.