ROMA Una rete capillare di medici su tutto il territorio per assicurare più controlli, tempestività e anche un risparmio delle spese. È così che cambierà il sistema delle visite fiscali sulle assenze al lavoro causa malattia. Stando alla fotografia scattata dall'Inps sul 2015, ultimo aggiornamento disponibile, il fenomeno è in salita, con 111 milioni di giornate passate a letto dai lavoratori italiani, la gran parte dfi lunedì. Una stretta che parte dai «furbetti» del pubblico impiego ma che nei fatti coinvolge il complesso dei lavoratori, anche quelli del privato. Tutti gli accertamenti saranno in capo all'Inps dal primo settembre, come previsto dalla riforma Madia. E per dare più efficienza al sistema spuntano bonus per i medici più attivi.L'atto di indirizzo, che detta le linee guida per il polo unico, è già pronto ed è il primo passo: seguiranno gli accordi tra l'Istituto di previdenza e i camici bianchi e i decreti attuativi con cui rimettere mano alla materia. I tempi sono serrati: le nuove regole per i medici dovrebbero essere messe a punto entro la fine di agosto. Ma se Inps e sindacati non riusciranno a trovare l'intesa entro la scadenza comunque ci sarà il passaggio delle competenze sulle visite per gli statali dall'Asl all'Istituto guidato da Tito Boeri. In caso di ritardi quindi ci sarà una fase ponte in cui la reperibilità non cambierà: sette ore per la P.A (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i privati (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19). In questa transizione i medici che ora badano solo al privato dovranno dare «la disponibilità» ad effettuare accertamenti anche per il comparto pubblico. Un decreto ad hoc dovrebbe armonizzare la disciplina dei controlli ma cambiare gli orari in cui il lavoratore deve farsi trovare a casa non è facile. Tagliare nella P.A. sembrerebbe un controsenso, visto che l'obiettivo è la lotta all'assenteismo. Come suggerito da Boeri, si potrebbe alzare la durata giornaliera a sette ore per tutti, o equiparare a sei ore. Tuttavia la strada dell'omogeneizzazione potrebbe essere perseguita attraverso altre soluzioni. Di certo sarà prevista la possibilità di una «cadenza sistematica e ripetitiva» dei controlli. Per il momento l'atto di indirizzo è chiaro: si punta a una «migliore distribuzione e copertura», alla «riduzione dei costi anche in ragione di un'ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche», nonché «all'incremento del numero e dell'efficienza dei controlli». Per far funzionare la macchina sono previste a beneficio dei medici «maggiorazioni proporzionate al numero di visite». Scatterà anche il divieto per incarichi a chi ha raggiunto l'età da pensione.