ROMA Non è un nuovo Codice della Strada, ma nei prossimi mesi cambieranno diverse norme che regolano la circolazione con l'obiettivo di migliorare la sicurezza. La legge delega per riformare l'intero settore è ferma da tempo a Palazzo Madama, così il legislatore interviene con singoli provvedimenti per far fronte alle emergenze più incalzanti. Nei giorni scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato all'unanimità una proposta di legge che contiene oltre venti norme, 7-8 delle quali di grande rilievo. Il presidente della Commissione, l'onorevole del Pd Michele Meta, cercherà ora la via della legislativa per abbreviare al massimo i tempi, un meccanismo che consente di evitare il passaggio in Aula se c'è l'ok dei 4/5 dei membri della Commissione stessa, altrimenti la legge potrebbe andare in calendario per la votazione già a settembre. I deputati hanno inasprito le norme sui telefonini e sui seggiolini per bambini, sono intervenuti sui ciclisti, gli autovelox, le vetture con targa estera e sui costi delle multe. «Abbiamo messo insieme alcune norme che investono sulla sicurezza - ha spiegato l'onorevole Meta - un modo per rispettare di più la vita propria e quella degli altri. In Italia molto è stata fatto, ma non è certo abbastanza, nell'ultimo decennio le vittime si sono dimezzate, ma restano oltre tremila l'anno con un costo sociale elevato che corrisponde all'1% del Pil. Le norme vengono adeguate e migliorate; questo però non è sufficiente se non viene accompagnato da un rafforzamento dei controlli. Nel nostro paese circolano circa 40 milioni di autoveicoli e 10 milioni di due ruote e si effettuano 1,5 milioni di controlli l'anno. In Francia e Germania i controlli sono più di 5 milioni. Servono più risorse, più mezzi e più uomini e la copertura di queste spese deve arrivare dalle multe che vengono effettuate».