PESCARA Un taglio di 70 metri nella diga foranea per evitare l'insabbiamento del porto di Pescara. I lavori partiranno dopo il 15 settembre. Stavolta non ci saranno altri rinvii, ha detto ieri il presidente Pd della Regione Luciano D'Alfonso: «Da domani ogni giorno è buono per iniziare i lavori, ma aspetteremo la fine della stagione balneare per evitare di creare problemi all'economia del mare». Diga da bucare. Il progetto finale, quello esecutivo, è stato già approvato il 27 luglio scorso dal Comitato tecnico-amministrativo del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche ed è stata scelta la ditta che farà i lavori, la Rcm Costruzioni di Sarno. L'impresa ha vinto la gara da 3,5 milioni con un ribasso d'asta del 29,5%. «E quei fondi ci saranno utili nei prossimi interventi», ha detto D'Alfonso. Perché l'apertura della diga è solo il primo passo per cambiare faccia al porto che da almeno 7 anni fa i conti con i fondali bassi: «La Regione ha già destinato altri 15 milioni alla realizzazione dei nuovi moli guardiani», ha detto D'Alfonso, «altri 5 milioni necessari li troveremo». Due nuovi moli. Due moli lunghi circa 400 metri che cancelleranno l'attuale molo nord, dove si trovano gli 8 trabocchi privati, e che collegheranno la foce del fiume fino alla diga foranea nel punto che sarà abbattuto. «Con il nuovo molo nord si creerà una barriera all'insabbiamento in arrivo da nord», ha spiegato D'Alfonso, «in questo modo sarà garantita la sicurezza alla marineria». Una grande opera che, tra il 2018 e il 2019, potrebbe cambiare il volto di una parte di Pescara. Questo il progetto del governatore, condiviso con il suo segretario particolare Enzo Del Vecchio, ex vice sindaco di Pescara: entro settembre, l'Arap, l'ente incaricato di progettare i nuovi moli, ultimerà gli elaborati e, poi, dovrebbe prendere il via anche la gara d'appalto. Nei tempi di D'Alfonso, i due interventi (taglio della diga foranea e nuovi moli) dovrebbero sovrapporsi: via ai lavori del taglio della diga foranea da metà settembre e, nello stesso periodo, partenza della gara d'appalto per i nuovi moli. «La progettazione dei nuovi moli è quasi ultimata, ora, stiamo aspettando il via libera sull'eventuale presenza di mine nella zona. Entro la prossima settimana, il ministero della Difesa ci darà le sue prescrizioni», ha detto il presidente. Asse attrezzato in porto. D'Alfonso ha parlato anche di «prolungamento dell'Asse attrezzato fino al porto» attraverso una nuova rotatoria e sfruttando spazio sulla banchina del porto che corre lungo via Doria. «Sul fronte della viabilità, Regione e Comune hanno sostenuto con l'Anas l'improcrastinabile necessità di adeguare il sistema viario di collegamento tra l'Asse attrezzato e la nuova struttura portuale», ha detto D'Alfonso. L'Anas ha inserito nella propria programmazione «il completamento delle infrastrutture viarie» con una spesa di 12 milioni di euro.Prospettive. Alla fine dei lavori, il porto dovrebbe tornare ad avere una profondità di 8 metri con una darsena commerciale raddoppiata e la possibilità di ospitare navi da crociera. «Apriamo questo porto rigenerato a tutto ciò che può arrivare da parte del mare», ha detto il governatore, «sono molto soddisfatto di quello che abbiamo messo in campo. È stato complicato e ha richiesto numerosi passaggi: è stata una fatica di Sisifo. Andiamo avanti su questo fronte da ottobre del 2015. Ci torna utile per incrociare la grande opportunità delle Zes (Zone economiche speciali) che si radicheranno anche a favore dell'economia di Pescara».