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Pescara, 24/07/2024
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Data: 30/07/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Accuse dal centrosinistra a sindaco Biondi e a un suo consigliere ''Si torna al medioevo, D'Angelo si dimetta'', ''parla armata brancaleone'' L'Aquila: evento casapound al municipio ed elogio del fascismo, scoppia putiferio

L'AQUILA - Polemiche all'Aquila per un evento di CasaPound a Palazzo Fibbioni, attuale sede del Municipio, e per le dichiarazioni del consigliere comunale Daniele D'Angelo, che sul suo profilo Facebook ha dichiarato che "il fascismo è uno stile di vita".

La miccia è partita per la presentazione, a Palazzo Fibbioni, del fumetto su Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù ucciso nel 1975 da militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia.

Sul banco degli imputati è finito anche il sindaco, Pierluigi Biondi, che a CasaPound era iscritto fino all'anno scorso e che ha 'mollato' per presentarsi alle amminstrative aquilane, poi vinte al ballottaggio dello scorso giugno, con la lista 'Benvenuto, presente', la stessa del consigliere D'Angelo.

Immediate le reazioni da parte degli esponenti del centrosinistra e non solo.

Tutti i consiglieri di minoranza - Americo Di Benedetto, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Emanuela Iorio, Antonio Nardantonio, Elisabetta Vicini, Giustino Masciocco, Lelio De Santis, Angelo Mancini, Paolo Romano e Elia Serpetti - hanno firmato una dura nota nella quale stigmatizzano quanto accaduto.

"Una presentazione organizzata da Casapound a Palazzo Fibbioni - si legge nella nota - la casa della città, un consigliere comunale di maggioranza che sui social afferma che il 'fascismo è uno stile di vita... Non è un reato'.

Ci dica subito, il sindaco Pierluigi Biondi, se intende trasformare questa legislatura in un rodeo in cui piuttosto che dedicarsi a risolvere i problemi della città, a fare programmi, a costruire visioni e a cercare il confronto e se serve la collaborazione sui temi e sulle azioni, intende dare consapevolmente spazio alle provocazioni e ai nostalgismi, nella pericolosa illusione di ridare fiato e spazio a sentimenti e posizioni che la nostra Costituzione mette al bando".

"L'Aquila non ha bisogno di illegalità e di neofascismi, L'Aquila non ha bisogno di tensione ideologica. È il momento, adesso, di cogliere le opportunità di rinascita dopo una lunga fase di lotta e sofferenze; una rinascita appunto, non un nuovo medioevo culturale. Concedere Palazzo Fibbioni a Casapound per un evento di chiara matrice neofascista è stato sotto tutti questi aspetti per questo sindaco e questa amministrazione un errore grave, che condanniamo senza indugio", conclude la nota dei consiglieri di minoranza.

Altrettanto dura la risposta del primo cittadino, che ad AbruzzoWeb ha dichiarato: "gli attacchi arrivano da un'armata brancaleone che utilizza elementi pretestuosi per attaccare una maggioranza stravotata dagli aquilani, i quali evidentemente non riponevano alcuna fiducia nel prosieguo di un'amministrazione fallimentare. E gli epigoni, adesso, non contenti, nonostante si siano dovuti 'mozzicare' la lingua e rimettersi tutti sotto la cappella del Pd dopo averlo contestato per anni, non digeriscono la sconfitta".

Non potendo dire nulla relativamente a questa amministrazione della città - prosegue il sindaco a questo giornale - vanno a prendere segmenti, dettagli per farne elementi di polemica politica di cui la città non ha assolutamente bisogno".
PEZZOPANE (PD), ''ISTERICA INVASIONE FASCISTOIDE''

“L'Aquila è una città democratica – il pensiero della senatrice del Partito democratico, Stefania Pezzoopane – dove si celebrano i 9 martiri aquilani, Onna e Filetto e le altre stragi del fascismo e del nazismo. io sono pronta ad ogni iniziativa, contro questa isterica invasione fascistoide e spero che tutti a sinistra capiscano la posta in gioco. Dobbiamo, senza se e senza ma, indignarci e pretendere dall'amministrazione comunale ogni distanza da apologie fasciste”.
PCI L'AQUILA, ''PRIMO CITTADINO CHIEDA DIMISSIONI D'ANGELO''

Il Partito comunista italiano (Pci), sezione Impastato, ha chiesto le dimissioni del consigliere per dichiarazioni ritenute "apologetiche del fascismo", mostrando, inoltre, "disapprovazione per la concessione degli spazi istituzionali di Palazzo Fibbioni per un evento di Casapound".

"Un segnale pericoloso e negativo - scrive in una nota il segretario del Pci Andrea Petrelli - per chi ha a cuore la democrazia, situazioni come queste innescano un meccanismo, lo stesso che il sindaco Pierluigi Biondi doveva rompere, ma che in realtà sta dimostrando di peggiorare, di avallo ai movimenti neofascisti che va assolutamente contrastato".

"La gravità degli eventi, volutamente passati in sordina e scoperti per caso dai membri del partito fa capire che il sindaco rimane un simpatizzante di Casapaound lascia intendere, quindi, che la sua coalizione di moderata ha soltanto la faccia - prosegue - Il Pci vigilerà affinché le istituzioni non chiudano un occhio su un'inquietante tendenza antidemocratica cittadina e nazionale. Pur nel rispetto della libertà di espressione, ciò che condanniamo è che un evento sponsorizzato da un movimento espressamente d'ispirazione fascista venga ospitato in una sede di proprietà del comune, lo stesso comune che poi ricorda con manifestazioni le vittime del nazifascismo".

"Su Facebook il consigliere comunale Daniele d'Angelo, proveniente dalla lista del sindaco Biondi, definisce il fascismo 'uno stile di vita'. Ci chiediamo: come si può - chiedono dal Pci - giurare fedeltà alla costituzione e definire la dittatura uno stile di vita? Le leggi razziali si possono definire uno stile di vita? La soppressione delle libertà individuali è uno stile di vita?".

"Noi non auguriamo a nessun cittadino una vita del genere e riteniamo che il neosindaco Biondi, nel rispetto dei valori costituzionali e democratici della res publica locale e nazionale, debba dissociarsi dalle dichiarazioni del suo consigliere e chiederne le dimissioni - aggiunge il segretario Petrelli - Se questo non dovesse accadere, sarebbe fin troppo chiaro che siamo governati da una amministrazione anticostituzionale. Questa è l'ora di buttare la maschera. L'apologia del fascismo è un reato. Il sindaco non può rendersene complice".

"Pertanto - conclude - il partito comunista italiano ritiene che questi episodi non abbiano seguito e non passino inosservati perché considerati normali. Questo circuito di legittimazione di eventi e dichiarazioni inneggianti ad uno dei più bassi momenti della storia, che ha visto la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino, va spezzato. Questo è il meccanismo che bisogna spezzare"

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