Affidamento diretto della fetta più grande dell'attuale servizio di trasporto locale pubblico (l'80%) in house, cioè a Tua (la società unica dei trasporti abruzzese); il restante da definire in lotti che dovranno essere affidati a gare pubbliche europee da bandire entro il 31 dicembre e da chiudere entro il 2019 (fino a quel momento gli attuali concessionari avranno la deroga a proseguire la gestione delle tratte). E' uno dei provvedimenti più importanti approvati ieri nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale. Una decisione tutta politica quella di procedere all'affidamento diretto del complesso sistema del trasporto locale - che muove centinaia di milioni di euro e impiega 1.600 persone in Abruzzo - che non ha trovato l'appoggio delle opposizioni, con il centro destra, in particolare, che dopo avere condiviso ieri mattina modifiche al testo in Commissione votando favorevolmente, si è infine opposta in Consiglio.
«Non vorrei che tale cambiamento sia dovuto all’avversione all’affidamento in house dei servizi di Tpl a Tua», ha commentato il consigliere regionale delegato ai Trasporti Camillo D'Alessandro, «e quindi alla volontà di favorire il mercato». La legge approvata ieri è una «svolta normativa», perchè viene a configurarsi la figura giuridica che permetterà di rispettare i termini stabiliti dal Governo «oltre i quali la Regione rischia un taglio dei trasferimenti di 20 milioni di euro, a causa di un'inadempienza normativa della Regione. Una fetta di risorse che l'Abruzzo non può permettersi di perdere». Risolta questa mancanza, sarà la Regione come ente di governo ad assumere gli atti successivi d'intesa con gli enti locali. «Significa che ci sono due date importanti davanti a noi», ha spiegato D'Alessandro, «entro il 31 dicembre l'ente di governo deve indire le gare riguardanti il trasporto pubblico locale; poi, c'è la data del 30 settembre come termine ultimo entro il quale si può procedere all'affidamento del servizio locale in house». Una norma importante non solo per la Regione, ma anche per L'Aquila che, «deve decidere entro il 30 settembre di affidare in house l'attuale bacino di competenza gestito da Ama, su cui», ha spiegato il consigliere del Partito democratico, «c'è la disponibilità della Regione di acquisire la società e successivamente procedere alla fusione». Fusione, quest'ultima, attesa da tempo e fonte di contrasti e proteste, su cui, al di là della volontà politica, pesano diverse variabili. Da scongiurare, anche nel caso del capoluogo, l'ipotesi di aprire al mercato privato. Perché le gare possono essere vinte ma anche perse. E non vorrei che facessimo come la Toscana, dove la gara per l'affidamento delle tratte di trasporto locale pubblico è stata vinta da un vettore francese».
Il consigliere Pd ribadisce l'obiettivo della Regione: dare maggiori garanzie ai cittadini, «soprattutto quelli delle aree interne in cui la non efficienza del trasporto pubblico e di tutti i servizi essenziali condanna i territorio allo spopolamento». Gli altri provvedimenti. L'aula ha approvato a maggioranza il progetto di legge che dispone contributi regionali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle residenze per anziani e per disabili e scuole dell’infanzia private in Abruzzo. «Grazie a questa legge le strutture assistite e non per anziani e le scuole primarie pubbliche e private, potranno accedere a un fondo della Regione Abruzzo per dotarsi di un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, quale deterrente per evitare fenomeni di maltrattamento. Sicuramente la presenza di telecamere», ha commentato il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri che, insieme al consigliere Mauro Di Dalmazio e Mauro Febbo, ha proposto il provvedimento, «perle aziende agricole rimaste isolate a causa della neve o distrutte dal terremoto, attraverso iniziative specifiche e tempestive, come l'allestimento di strutture mobili (stalle e magazzini) e, non per ultimo, l'erogazione di un contributo straordinario agli allevatori (400 euro a bovino, 60 a ovino e 20 a suino). Rispetto al terremoto del 2009», osserva ancora Pepe «l'Abruzzo ha ottenuto molto di più. All'epoca il contributo erogato fu soltanto di 14 milioni di euro. Ora dobbiamo sostenere chi continua a produrre nelle zone montane o disagiate che sono a forte rischio di spopolamento, zone che senza questa economia sono destinate purtroppo a morire». La commissione nazionale politiche agricole, coordinata dall'assessore regionale della Puglia Leonardo Di Gioia, nel corso dei lavori si è occupata di affrontare iniziative che saranno sottoposte alla Conferenza Stato-Regioni.