ROMA La mattinata nera di Milano inizia alle sei per uno sciopero improvviso. E si ripercuote sull'intera giornata nei cieli, per i ritardi accumulati dai voli, oltre che sulle vacanze di molti. Immediatamente interviene il garante per gli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, che valuta sanzioni. E torna di stretta attualità il tema della riforma degli scioperi. Ieri, alle sei, all'improvviso, i lavoratori addetti ai bagagli si sono fermati per un'assemblea spontanea, sospendendo di fatto le attività di carico e scarico, come poi annunciato da Cub Trasporti. Già una decina di giorni fa disagi nel trasporto pubblico c'erano stati a Roma, con lo stop di bus e metro, per lo sciopero dei dipendenti Atac aderenti a Orsa e all'Unione sindacale di base.
LE RIPERCUSSIONI A Milano, sono stati circa 65 i voli che hanno accumulato ritardo: una ventina da Linate, dove l'attività è ripresa alle dieci, con ritardi di un'ora, e 45 da Malpensa, dove la situazione si è sbloccata prima delle 13, con ritardi in media di trenta minuti. Alla fine, alcuni aerei sono partiti senza bagagli al seguito, spediti con i voli successivi.
I lavoratori sono preoccupati per l'ingresso di cooperative nell'attività di handling - l'assistenza a terra - nei vettori low cost. La situazione si è sbloccata solo nel momento in cui l'Enac annuncia la sospensione momentanea, fino al primo settembre, dell'ingresso di cooperative nel servizio di handling: la cooperativa Alpina doveva prendere servizio ieri a Malpensa. «Tutto verrà rinviato di trenta giorni, ma nel frattempo le attività aeroportuali dei due scali lombardi possono tornare alla regolarità» spiega in una nota Cub Trasporti, mantenendo alta l'attenzione sul tema e auspicando unità con le altre sigle sindacali. «Siamo sensibili ai disagi dei passeggeri» spiega Angelo Piccirillo della Filt Cgil, aggiungendo che i sindacati avevano «fatto presente a tutte le istituzioni la tensione ingovernabile che stava montando fra i lavoratori».
Vito Riggio, presidente di Enac, si augura che l'autorità dei trasporti «intervenga con durezza» considerando «inaccettabile, imperdonabile e irripetibile» quanto accaduto ieri. «Questo è un periodo in cui non è ammesso scioperare o fare delle cose che somigliano a uno sciopero senza dichiararlo».
LE SANZIONI Santoro Passarelli, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, valuta sanzioni, per quanto di propria competenza. Il garante ha chiesto informazioni urgenti alle società AGS Handling e Alpina, come ad Enac e ai prefetti di Milano e Varese.
Di un danno al turismo parla Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo, sottolineando che «gli scioperi nel turismo e nei trasporti mettono a serio rischio alcune libertà fondamentali per chi decide di viaggiare o soggiornare nel nostro paese. Non si può tollerare che un'assemblea spontanea blocchi entrambi gli scali di una delle regioni con maggiore traffico aereo e che rappresenta un hub al centro dell'Europa».
L'esponente di Governo allarga poi la riflessione sulla necessità di «una nuova e diversa regolamentazione sugli scioperi». Al Senato, nelle commissioni congiunte Lavoro e Affari costituzionali, l'argomento è già all'ordine del giorno, ricorda il sottosegretario, auspicando «soluzioni immediatamente applicabili». Le agitazioni di ieri «confermano le esigenze di rafforzamento delle tutele degli utenti» dice il presidente della commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, che aggiunge, su una nuova regolamentazione dello sciopero nel trasporto pubblico: «È il tempo di decidere in tempi tali da consentire nella legislatura il completamento dell'iter del provvedimento».
GLI UTENTI Il Codacons annuncia un esposto in Procura. Il presidente Marco Maria Donzelli parla di una «violenza nei confronti dei viaggiatori». E aggiunge: «Attuare uno sciopero improvviso il primo di agosto è inaccettabile in un paese civile, e potrebbe configurare veri e propri reati. I viaggiatori in transito a Linate e a Malpensa hanno subito disagi immensi».
I passeggeri hanno attinto alle informazioni anche dall'account Twitter degli aeroporti milanesi. E sui social è viaggiata la polemica. Quelli su Malpensa sono stati tra i cinguettii più citati della giornata. «Dite ai sindacati che il loro diritto a scioperare finisce laddove inizia il diritto dei viaggiatori a partire per le vacanze» dice un commento. E un altro la racconta così: «Oggi a Malpensa volano solo gli insulti».
Il Garante: «Astensione illegittima per la stagione e il mancato avviso»
«Sicuramente è uno sciopero illegittimo. Adesso bisognerà valutare le responsabilità». Giuseppe Santoro Passarelli, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi non ha dubbi. Non c'è nulla di regolare nella protesta andata in scena ieri negli aeroporti di Linate e Malpensa.
Lei ha già chiesto chiarimenti urgenti alle società Ags Handling e Alpina, ad Enac e ai prefetti di Milano e Varese per valutare eventuali sanzioni.
«È la prima cosa da fare. Non si può iniziare una procedura di valutazione senza elementi attendibili e ufficiali, cioè sulle sole notizie di stampa. Sul fatto che lo sciopero sia illegittimo ci sono pochi dubbi: non è stato dato il preavviso e il primo agosto rientra nel periodo di franchigia: nel settore del trasporto aereo non si può scioperare dal 27 luglio al 5 settembre. Ci sono stati disagi enormi per chi viaggiava. E noi dobbiamo tutelare i diritti dei cittadini. Dovremo anche comprendere le ragioni della protesta».
Ma è stato uno sciopero estemporaneo o i dipendenti hanno programmato l'astensione senza però comunicarla?
«Dovremo capire anche questo, il nostro compito è anche quello di garantire il diritto allo sciopero, ma le regole vanno rispettate. Pure se le ragioni della protesta possono essere legittime, pare che queste ditte facessero ricorso a subappaltatori e che ci fosse un problema di ore di lavoro e salari. Ma dovremo verificare, anche i datori di lavoro dovranno dare chiarimenti».
Recentemente lei ha invocato una modifica della legge
«È vero ma era una circostanza, molto diversa da quella che ha riguardato gli addetti ai bagagli di Malpensa e Linate. Le modifiche che auspico riguardavano gli scioperi reiterati, come quelli che hanno paralizzato recentemente Roma e Napoli, nonostante l'adesione dei dipendenti non raggiungesse neppure il 40 per cento. Chiariamo una cosa: il diritto allo sciopero è costituzionalmente garantito ma va normato. La legge in vigore prevede che anche le piccole sigle sindacali possano indire un'astensione. Se invece verrà stabilita una quota minima di adesione da parte dei lavoratori, si eviteranno le proteste reiterate che paralizzano le città e danneggiano solo i cittadini più deboli, gli anziani che non possono decidere di utilizzare un motorino, o chi per questioni economiche non può permettersi un taxi. Ma questo, ovviamente, non dipende da me».
Forse non c'è una grande attenzione sulla questione. è anche accaduto che le sanzioni, elevate alle sigle sindacali dalla Commissione che lei presiede, siano state annullate perché l'Avvocatura dello Stato non si è costituita nel giudizio, come è accaduto per lo sciopero dei vigili a Capodanno del 2015. Erano 220mila euro.
«In quel caso il Tribunale ha stabilito che non ci fosse un regia occulta dei sindacati. Per noi, invece, lo sciopero era stato organizzato con volantini, post sui social network, assicurazioni agli agenti che non ci sarebbero state conseguenze proprio da alcune sigle. Non abbiamo potuto difendere la nostra tesi proprio per la mancata costituzione dell'Avvocatura. Dopo quell'episodio mi è stato garantito che non accadrà più. Ma che vuole, siamo in Italia».