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Data: 02/08/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Scuole, il futuro appeso a un filo tra chiusure e lavori in extremis. Il M5S: «Caso Teramo drammaticamente esemplare». Di Maio: «I dirigenti scolastici delle zone terremotate lanciano l'allarme e stanno pensando di non riaprire gli istituti»

TERAMO Il futuro delle scuole teramane è appeso a un filo, o meglio agli "zero virgola" degli indici di vulnerabilità sismica. I dati tutt'altro che confortanti sul grado di resistenza sismica degli edifici scolastici comunali ha rinfocolato l'apprensione dei genitori mettendo di nuovo sotto pressione l'amministrazione già a lungo esposta a critiche e contestazioni durante lo scorso terribile inverno. Il sindaco Maurizio Brucchi preannuncia un agosto di intenso lavoro per sé e per gli uffici finalizzato alla definizione di scelte non facili su quali scuole tenere chiuse a settembre. L'ultimo scorcio d'estate, come l'anno scorso, sarà comunque arroventato da tensioni e polemico. Il primo segnale è già arrivato e proviene dal comitato "Progettiamo bimbi in sicurezza" che raggruppa i genitori degli alunni della Noé Lucidi. Nel mirino di mamme e papà, che da mesi seguono le vicissitudini della struttura più volte chiusa e riaperta dopo vari interventi di messa in sicurezza durante la crisi sismica iniziata poco più di un anno fa, c'è proprio l'indice di vulnerabilità dell'edificio. Quello presentato dal Comune, che indica 0.659, risale a febbraio ed è stato contestato dai genitori. In particolare secondo uno di loro, ingegnere strutturista, i calcoli che hanno portato a quel risultato lasciavano molti dubbi. Il sindaco quindi, stando a quanto riferisce il comitato, si era impegnato a far ricalcolare l'indice al termine di ulteriori lavori in corso in quel periodo, coinvolgendo il professionista che aveva sollevato forti perplessità. «Sono passate settimane, ma alle promesse fatteci non è seguito nulla», evidenziano i genitori, «e nonostante nuovi incontri, telefonate e messaggi, dell'indice nessuna traccia». Il comitato ha dunque atteso che fossero pubblicati i dati di tutte le scuole ma quando sono stati diffusi, nei giorni scorsi, la casella della Noè Lucidi riportava ancora il risultato contestato di febbraio. «Dopo mesi di promesse non mantenute, oggi al posto di un indice abbiamo solo un asterisco, perché?», attaccano i genitori, «lo vogliamo sapere, e soprattutto vogliamo sapere prima di settembre che grado di sicurezza ha con certezza quell'edificio». È una delle tante risposte che l'amministrazione dovrà dare prima della ripresa delle lezioni. Per ora le certezze sono poche. Andata a vuoto la trasferta romana di ieri Brucchi sarà di nuovo nella capitale lunedì per incontrare il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli e sollecitare ulteriori impegni del governo per le scuole cittadine. A giovedì è stata fissata la prima riunione tecnica in municipio allo scopo di prospettare soluzioni in vista della ripresa delle lezioni. «Escludiamo i doppi turni, troppo faticosi per studenti e famiglie», annuncia il sindaco, «per cui dobbiamo valutare diverse ipotesi sulle strutture utilizzabili». Nel frattempo, sono state avviate le procedure per la progettazione dell'adeguamento sismico della San Giuseppe, che formerà il nuovo polo scolastico con la struttura da collocare al posto della tribuna del vecchio stadio, e degli interventi necessari per aumentare gli indici di resistenza sismica delle scuole elementari di Piano della Lenta e della zona Peep di San Nicolò. «Dobbiamo comunque coordinarci con la Provincia», insiste Brucchi, «e per questo servono i dati delle scuole superiori». Il sindaco è pronto a lavorare anche a Ferragosto, ma se non ci saranno soluzioni condivise da tutti, non esclude decisioni clamorose.

Il M5S: «Caso Teramo drammaticamente esemplare»
Di Maio: «I dirigenti scolastici delle zone terremotate lanciano l'allarme e stanno pensando di non riaprire gli istituti»

ROMA «Abbiamo il fondato timore che nelle zone del terremoto, al momento della riapertura delle scuole, ci sarà una situazione insostenibile. Oggi (ieri per chi legge, ndr), durante l'audizione in commissione Cultura alla Camera, i dirigenti scolastici giunti dalle quattro regioni del Centro Italia colpite dal sisma hanno lanciato un grido d'allarme: stanno valutando la possibilità di non riaprire le scuole a settembre e di delegare la decisione ai prefetti. La loro preoccupazione deriva dal fatto che gli indici di vulnerabilità sismica sono bassissimi. Gli esami in corso ai plessi scolastici stanno confermando una situazione critica rispetto alla quale serve un intervento immediato da parte dell'Esecutivo». Così il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, primo firmatario di un'interrogazione depositata ieri e sottoscritta anche dal deputato Gianluca Vacca, della commissione istruzione, e dagli altri deputati abruzzesi del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti e Daniele Del Grosso. «L'esempio di Teramo è drammaticamente esemplare: indici bassissimi, in 6 casi inferiori allo 0,2, e in due scuole addirittura circa 0,080 che, tradotto, significa: quegli edifici non hanno alcuna antisismicità. Stiamo parlando di un evidente pericolo per l'incolumità di studenti e personale scolastico. La situazione è davvero critica e per questo stiamo per depositare un'interrogazione per chiedere alla presidenza del Consiglio dei ministri, al ministero dell'Interno e al Miur l'emanazione immediata di direttive chiare a sindaci, prefetti e dirigenti scolastici. Questi infatti non posso essere lasciati in una condizione di assoluta discrezionalità rispetto a un tema così delicato. Tali direttive dovranno indicare in modo specifico le responsabilità degli enti e dei soggetti preposti alla sicurezza delle nostre scuole e, soprattutto, i requisiti minimi indispensabili per l'apertura o meno di una scuola, come ad esempio l'indice di vulnerabilità sismico minimo - che oggi non è previsto dalla normativa. Nel caso in cui il plesso scolastico non potrà essere riaperto, si dovranno fornire linee guida sulle procedure da seguire per garantire l'effettivo svolgimento delle attività scolastiche e le relative risorse aggiuntive da stanziare»,Il M5S: « aggiunge il deputato pentastellato Vacca. «Chiediamo, inoltre, che assieme ai sindaci, vengano convocati ed ascoltati dal prefetto anche i consiglieri comunali i quali stanno contattando varie ditte del settore edile, per la fornitura di strutture antisismiche di veloce realizzazione, le quali potrebbero garantire in tempi certi la sicurezza dei nostri ragazzi» aggiunge il consigliere comunale pentastellato di Teramo Fabio Berardini.


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