PESCARA Scambi di accuse, insulti, urla e persino una porta lesionata. Ieri, in consiglio comunale è accaduto di tutto. Dopo l'ennesima giornata trascorsa a discutere e votare le centinaia di emendamenti presentati dalla Lista Teodoro su ogni delibera, l'aula è esplosa come una pentola a pressione. Tra il Movimento 5 Stelle e la lista civica sono volate parole pesanti e ora il capogruppo Piernicola Teodoro minaccia di inviare gli atti alla procura. Tutto è accaduto in tarda mattinata, al termine dell'inaugurazione della nuova piazza dedicata ad Enrico Berlinguer. Per la verità, il consiglio aveva tentato di riunirsi anche prima della cerimonia, ma invano perché mancava il numero legale. Così, intorno alle 12,30 la seduta è ripresa per discutere le tre delibere di variazioni di bilancio già presentate lunedì e rimaste bloccate dagli emendamenti della Lista Teodoro. Delibere approvate solo nella serata di ieri. Domani si riprende con l'assestamento di bilancio su cui gravano oltre 600 emendamenti.
Ed è stata proprio la Lista Teodoro a riprendere i lavori con una sorta di arringa per ribattere alle accuse lanciate il giorno prima dal Movimento 5 Stelle in un comunicato, con il quale si invitava tutta la maggioranza a votare la sfiducia a Piernicola Teodoro come presidente della commissione Lavori pubblici. «La nostra lista», ha esordito il consigliere Massimiliano Pignoli, «non ha chiesto e non chiede un rappresentante in giunta. Noi presentiamo gli emendamenti solo per migliorare le delibere». Gli ha fatto eco il capogruppo Piernicola Teodoro. «Le chiacchiere non ci riguardano», ha detto, «noi andiamo avanti con gli emendamenti».
Pronta è stata la reazione della consigliera M5S Erika Alessandrini: «Che tipo di miglioramenti sono questi se, ad esempio, si vuole cambiare con un emendamento la parola Comune con ente comunale? Presidente del consiglio Francesco Pagnanelli prenda provvedimenti, non si può continuare così. Sono nove mesi che si va avanti così, da quando è stata estromessa dalla giunta Veronica Teodoro (figlia di Gianni Teodoro e nipote di Pienicola, ndr)». La reazione del capogruppo è stata immediata: «Sono stufo di questa tiritela, non abbiamo mai minacciato il sindaco. Il sindaco può confermare». Marco Alessandrini è intervenuto per cercare di quietare la situazione: «Forse, questa è una propaggine dei fuochi di Sant'Andrea. Auguro buon lavoro all'aula», ha commentato ironicamente. Ma il suo intervento ha scatenato l'ira del capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli: «Sindaco, siamo di fronte ad una paralisi istituzionali e il fatto che lei faccia finta di niente è incredibile. E meglio che lei si dimetta». «In questa aula regna il caos», ha aggiunto il capogruppo della lista Pescara in Testa Guerino Testa. La bagarre si è accentuata con l'intervento della capogruppo M5S Enrica Sabatini: «Sono nove mesi che non si riesce a lavorare. Questa lista fa ostruzionismo su tutti gli atti e tutto per spartizioni di poltrone e ricatti politici. Il sindaco è stato anche minacciato». Sono seguite altre accuse pesanti, al punto che Teodoro è intervenuto per chiedere al presidente del consiglio di inviare le dichiarazioni registrate della Sabatini alla procura. «Chiedo di inviare gli atti alla procura», ha spiegato, «per tutelare la nostra onorabilità e verificare eventuali estremi penali». Nel frattempo il sindaco, dopo essersi accorto che in consiglio mancava il numero sufficiente di consiglieri di maggioranza per votare le delibere, è uscito dall'aula e dopo essere entrato in bagno ha sbattuto forte la porta per la rabbia. I consiglieri, accorsi per il rumore, hanno notato alcune lesioni sul muro.