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Data: 02/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vitalizi, il Senato boccia l'urgenza

ROMA Fuochi d'artificio agostani in Senato sulla legge del democrat Matteo Richetti sul ricalcolo dei vecchi vitalizi dei politici (dal 2012 sono stati aboliti per i nuovi eletti). La notizia di ieri è che Palazzo Madama ha respinto la richiesta dei 5Stelle di esaminare con urgenza la legge e quindi di votarla entro 30 giorni (settembre) invece che entro 60 (ottobre).
Apriti cielo. Dai grillini è partito un ciclopico fuoco di sbarramento con l'obiettivo di dipingere il Pd come il partito della difesa del privilegio. Per tutto il pomeriggio le agenzie di stampa sono state letteralmente sommerse da una quantità industriale di dichiarazioni pentastellate tutte sostanzialmente uguali e fra le quali finivano per spiccare quelle di senatori e senatrici contenenti la parola vomito. Apena un gradino più sotto il secco commento di Matteo Salvini rivolto al Pd: «Vergogna»
REPLICHE PICCATE Repliche dei Democrat altrettanto numerose e piccate ruotanti intorno a due concetti: il comportamento da gregge lucido dei pentastellati molto simile a quello di una formazione autoritaria e la loro necessità di buttarla in caciara per coprire in qualche modo l'ennesima defaillance della giunta Raggi a Roma.
Sia come sia, il Senato e l'opinione pubblica ieri hanno avuto modo di assistere ad un duello teatrale o di marketing politico che ormai non ha quasi più nulla a che fare con quello che dovrebbe fare un Parlamento: studiare un tema e varare una legge che risolva decentemente un problema o concili diversi interessi.
Tuttavia, non tutta la giornata è stata buttata via. Se la strategia pentastellata è quella di approvare a tappe forzate la legge Richetti così come è uscita dalla Camera anche se a detta di molti esperti buona parte del provvedimento potrebbe essere incostituzionale e quindi equivalere a carta straccia, dal gruppo Pd sono arrivati segnali nuovi.
I Democrat di Palazzo Madama (che hanno opinioni diverse al proprio interno e hanno bisogno di voti di altri gruppi per far approvare la legge) sul ricalcolo dei vitalizi hanno un atteggiamento diverso da quelli della Camera che hanno varato la Richetti senza andare troppo per il sottile per sottrarre ai 5Stelle il tema della lotta alla casta. In sostanza con ogni probabilità al Senato - a ottobre - la legge Richetti sarà cambiata nei punti che la rendono quasi palesemente anticostituzionale. Quali? E' presto per saperlo ma agli occhi dei giuristi appare difficile che il Parlamento nazionale possa dettare legge sui vitalizi anche a quelli regionali senza una qualche forma di collaborazione fra le istituzioni e, ancora, come è possibile condannare i politici - e solo loro - al ricalcolo con il metodo contributivo di tutto il vitalizio se il contributivo è stato introdotto in Italia solo nel 1996?
Infine la domanda delle cento pistole: se davvero la Richetti sarà cambiata al Senato riuscirà poi la Camera ad approvarla prima delle elezioni?

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