Non solo l'aspetto idraulico, con il taglio della diga foranea e la realizzazione di due nuovi moli guardiani, ma anche la sicurezza e l'estetica - con la riqualificazione delle banchine nord e sud - avranno un ruolo determinante nei lavori che cambieranno il volto del porto-canale di Pescara, rendendolo non solo un'infrastruttura operativa, ma anche vivibile dai cittadini. Parola di Rodolfo Giampieri, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale che ha partecipato al bando Feamp-Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca della Regione Abruzzo, finanziato con 552 mila euro che copriranno i lavori: «Partendo da un piano regolatore portuale già approvato - esordisce il presidente dell'Autorità portuale di Ancona -, parlando con gli imprenditori di tempi chiari con Comune, Regione e Capitaneria di porto, abbiamo messo in piedi una strategia che ha posto le premesse affinché il porto di Pescara diventi un punto di riferimento nell'Adriatico centrale». Partiranno entro la prossima primavera gli interventi, presentati ieri presso la Capitaneria di porto alla presenza del comandante ammiraglio Enrico Moretti, che consentiranno il reperimento e l'installazione dei parabordi d'ormeggio delle imbarcazioni (per scongiurare danni in caso di mareggiate), il rifacimento della sovrastruttura stradale, la realizzazione di un bagno sulla banchina nord, di un locale per il ricovero dei pescatori e di pensiline sotto cui coloro che, nel gergo marinaresco armacchiatori, potranno più comodamente cucire le reti. Ma non solo, perché verrà restaurata anche la pavimentazione della banchina, realizzata in pietra bianca della Maiella, e realizzato un impianto di trattamento e conferimento in fognatura delle acque reflue del lavaggio del pescato.
Un aspetto non da poco, quest'ultimo, che consentirà ai pescatori di vendere al minuto ai consumatori il pesce non venduto all'ingresso. Dopo l'ammodernamento i posti barca disponibili, lungo i 500 metri lineari di banchine ristrutturate, saranno 35 ovvero uno ogni 15 metri.
LA LUNGA ATTESA
Lavori molto attesi dalla marineria pescarese il cui comparto, sulla base dei dati della Camera di commercio, nel 2016 ha prodotto 565 mila chilogrammi di pescato per un fatturato di oltre 3,3 milioni di euro. Tutto questo, grazie al lavoro di 87 imprese operative su altrettanti pescherecci a bordo dei quali lavorano 300 persone: «Trecento famiglie - sottolinea Riccardo Padovano, consigliere comunale delegato al mare - che vivono di questo e necessitano di più spazi e sicurezza sulle banchine, dove i pescatori vivono. Banchine dell'unico porto italiano, oltre a quello di Cesenatico, ubicato nel centro città e per questo fruibile anche a scopo turistico». A tal proposito, l'amministrazione comunale benedice i lavori ritenendo indispensabile il recupero del rapporto tra cittadino e porto: «Sono opere - osserva Marco Alessandrini, sindaco di Pescara - che vanno nel senso della valorizzazione turistico-ricettiva di un luogo suggestivo della città, recuperando la cesura esistente con la cittadinanza, rendendolo ancora più frequentabile e conosciuto». Ancora una volta, così come per i lavori del taglio della diga foranea, la Regione Abruzzo ha dato una spinta determinante per il restyling delle banchine: «Bisognava ripristinare le condizioni minime di sicurezza nel porto - conclude Enzo Del Vecchio, segretario particolare del presidente Luciano D'Alfonso -. Basta ricordare gli ingenti danni che ogni onda o mareggiata creava alle imbarcazioni, data l'assenza dei parabordi e di tante infrastrutture che avrebbero reso sicura la vita marinaresca».