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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/08/2017
Testata giornalistica: Agea
Abruzzo. TPL: Regione approva norma su trasporto pubblico

E’ stata approvata a maggioranza la norma che reca disposizioni in materia di trasporto pubblico locale. Nelle more della definizione della normativa nazionale (Decreto legge n.138/2011) si designa la regione Abruzzo come “Ente di Governo” dell’unico bacino ottimale dei servizi automobilistici dell’intero territorio regionale. Per quanto riguarda le modalità di esercizio delle funzioni da parte della Regione favorirà le intese con gli enti locali . E’ previsto che in caso di inerzia degli enti locali o di mancato raggiungimento dell’intesa che il Presidente della Giunta regionale eserciti i poteri sostitutivi in base a quanto dispone l’articolo 3 bis del Decreto legge 138/2011. “Ci troviamo di fronte alla svolta normativa che consente alla regione, d’intesa con gli enti locali, di rispettare i termini stabiliti dal legislatore nazionale, oltre il quale la regione abruzzo rischia un taglio dei trasferimenti a regime di oltre 20 milioni di euro – afferma Camillo D’Alessandro – Inoltre con l’ente di governo si potrà procedere, entro il termine del 30 settembre, all’affidamento in house dei servizi di trasporto pubblico locale a TUA, alla definizione dei lotti, alle gare. Spiace rilevare che dopo aver condiviso modifiche al testo in Commissione con il centro-destra che ha votato favorevolmente alla legge, poi in aula a distanza di un’ora, abbia cambiato opinione votando contro la legge. Non vorrei – dice D’Alessandro – che tale cambiamento sia dovuto in sostanza all’avversione all’affidamento in house dei servizi di Tpl a Tua. Ricordo che l’azienda ha chiuso il bilancio in utile e che rappresenta circa l’80 per cento del Tpl in cui lavorano oltre 1600 dipendenti. Dal loro passato avevamo ricevuto tre società (con un costo per cda, direttori generali e collegio revisori, pari a circa un milione di euro all’anno, risparmiati oggi con Tua) di cui una, in particolare con i libri quasi in tribunale, con una legge da loro approvata che prevedeva la società unica, ma guarda caso mai realizzata. Non posso dire – conclude – che sia stato un disegno, coerente con la decisione di oggi, ma noi non abbiamo consentito la svendita ai saldi di fine stagione delle società pubbliche.

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