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Data: 04/08/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Trasporti: affidamento servizi alla Tua. E' scontro tra Ballone e D'Alessandro

L'AQUILA - "È un'operazione da socialismo reale", "Dopo essere stato monopolista per le proprie attività, fai il liberale per quelle degli altri".

È scontro a distanza, sulle pagine di Facebook, tra il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, patron del colosso dei trasporti Baltour srl, e il consigliere regionale del Partito democratico, delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro, dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale di martedì di una norma che prevede la designazione della Regione come ente di governo del bacino unico di programmazione.

A votare a favore la maggioranza di centrosinistra e Sinistra italiana, contro le opposizioni di centrodestra e del Movimemto cinque stelle. Si tratta di un atto che consente l’allineamento ai dettami governativi e, dunque, la possibilità di affidamenti in-house e l’indizione delle gare. Per quanto riguarda le modalità di esercizio delle funzioni da parte della Regione favorirà le intese con gli enti locali . È previsto che in caso di inerzia degli enti locali o di mancato raggiungimento dell’intesa, il presidente della Giunta regionale eserciti i poteri sostitutivi in base a quanto dispone l’articolo 3 bis del Decreto legge 138/2011.

Ballone contesta il fatto che il provvedimento "pone le premesse per l'assegnazione dell'80% dei servizi abruzzesi" all'azienda regionale, ma D'Alessandro non ci sta e chiede alla Tua di uscire da Confindustria.

"I toni trionfalistici del consigliere delegato ai Trasporti che rivendica con orgoglio l'aver sottratto al mercato 80% dei servizi appaiono fuori luogo - è l'affondo di Ballone - L'operazione posta in essere con sorprendente segretezza dal consigliere delegato, è da 'socialismo reale' Il mercato a cui ci si riferisce in termini negativi è e resta il solo modo per avere servizi efficienti ad un giusto rapporto costi/benefici".

Secondo il numero uno degli industriali abruzzesi, "le gare devono essere fatte per l'intero sistema dei trasporti e non per una parte assolutamente minoritaria, peraltro quella che costa meno ed è la più efficiente".

"Altra anomalia è rappresentata all'auto attribuzione alla Regione Abruzzo del ruolo di 'Ente di Governo' del sistema dei trasporti. Anche gli osservatorii più disattenti rileverebbero il grande conflitto d'interessi che è in capo alla Regione Abruzzo la quale si troverebbe nel duplice ruolo di Ente di Governo ed Ente gestore. Questo 'piccolo' particolare, in contrasto con la legislazione vigente e alla stessa Legge Madia, certamente non sfuggirà agli organismi di controllo".

"Mi auguro che vi sia un sussulto di responsabilità da parte del presidente D'Alfonso per porre rimedio ad una norma liberticida che raggiungerebbe la sola finalità di sopprimere una classe imprenditoriale che ha fatto la storia del trasporto abruzzese e che tutt'ora svolge servizi al miglior costo/benefici della regione Abruzzo".

"Altro che socialismo reale - replica D'Alessandro sempre su Facebook - dopo essere stato monopolista per le proprie attività, fa il liberale per quelle degli altri. Lui in conflitto di interesse, Tua valuti di uscire da Confindustria".

"Sì è vero, penso all'utenza e penso anche ai 1.600 lavoratori di Tua, credo non sia una reato - aggiunge D'Alessandro - Il presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone, stimatissimo imprenditore del trasporto pubblico, in un suo post su Facebook , attacca la scelta di Regione Abruzzo di procedere all' affidamento in house degli attuali servizi che già garantisce all'Abruzzo la società di trasporto pubblico Tua, società di 1.600 dipendenti, scelta secondo lui, da socialismo reale, lesiva del mercato, per cui la soluzione proposta sarebe il mercato, ovvero le gare".

"Intanto Ballone, a proposito di conflitto di interesse, dovrebbe ricordarsi che Tua è iscritta a Confindustria, forse la più grande impresa iscritta alla organizzazione che Ballone rappresenta e che dovrebbe tutelare. Questo sì che è un conflitto di interessi. Per molto meno altre imprese si sono cancellate da Confindustria".

"Tanto premesso la Regione non sta facendo altro se non ciò che è consentito dalla legge, ovvero procedere all'affidamento in house entro i termini previsti dalla Manovrina, ovvero il 30 settembre".

"Se fosse giusto l'assunto di Ballone - argomenta D'Alessandro - allora tutto dovrebbe essere lasciato al mercato, ovvero ai privati, in nome di una supposta efficienza, quindi perché no, anche la sanità, la scuola, la gestione dell'acqua".

"Esistono beni pubblici e servizi pubblici che sono universali, come i trasporti, per i quali il pubblico ha il dovere ed il diritto di tutelare, per esempio il trasporto pubblico locale. Solo le società pubbliche prima, oggi Tua, hanno garantito e garantiscono il diritto alla mobilità nelle aree a domanda debole, per esempio nei tanti paesini delle nostre zone interne, servizio dove non ci si guadagana, ma ci si rimette, altro che mercato".

"Ma se vogliamo parlare di mercato parliamone pure, per entrare nel merito del rischio di impresa nel trasporto pubblico locale. Nella notte dei tempi, ovvero decine di anni fa, Ballone e gli altri hanno ottenuto una concessione pubblica, per erogare per conto del pubblico, in alcune aree, il servizio di trasporto pubblico locale. Chiaramente le concessioni sono state porprogate per decine di anni e chiaramente non si invocava il mercato".

"In questo lungo periodo di concessioni e proroghe, senza gare - aggiunge D'Alessandro - hanno operato i privati al pari di Tua. In questo lungo periodo, per essere chiari, se un altro imprenditore avesse voluto fare il trasporto urbano di Teramo non lo avrebbe potuto fare perché c'era un alto imprenditore, con una concessione pubblica, sempre prorogata. Altro che mercato.
Ballone ora porprone una soluzione: liberale per le attività altrui dopo essere stato monopolista per le proprie".

"Forse in passato il disegno, non di Ballone, ma politico era di portare le società pubbliche ai saldi di fine stagione, forse", chiosa il consigliere delegato.

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