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Data: 06/08/2017
Testata giornalistica: City rumors
L’Aquila, il Sindaco Biondi interviene su mobilità e pista ciclabile “Non posso nascondere una certa perplessità rispetto all’ipotesi di una liberalizzazione dei trasporti sulla tratta che collega le aree interne alla capitale“

A L’Aquila è di primaria importanza la programmazione del Trasporto Pubblico Locale con la possibilità di farsi promotrice del “Patto per lo sviluppo della mobilità” coinvolgendo i comuni limitrofi, al fine di lavorare per una città accogliente, vivibile, in cui, tra le altre cose, sia garantito lo spostamento agevole di tutte le persone.

“L’approvazione della riforma del TPL porterà ad una mini rivoluzione a seguito della quale i Comuni abruzzesi capoluogo di provincia, che sino a oggi sono stati titolari delle funzioni di programmazione dei servizi, vedono venire meno questa prerogativa, trasferita completamente in capo alla Regione Abruzzo”, ha dichiarato il nuovo sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Le intese Regioni-Comune rimangono l’unico e l’ultimo elemento determinante per consentire, a chi vive i territori quotidianamente, una pianificazione efficiente del sistema trasporto.

“L’Aquila – fulcro della regione e ideale-reale centro dell’Appennino “, prosegue il primo cittadino, “deve recuperare e poi tenere saldo il ruolo di primo piano anche nella previsione dei servizi di mobilità e la Regione non può prescindere da un’interlocuzione seria e costante con l’amministrazione del Capoluogo. Oltre l’ottimizzazione delle risorse e il buon senso del Legislatore, sia privilegiata la condivisione di un progetto con L’Aquila città-territorio, portatrice di una debolezza endemica, superabile solo grazie all’ascolto reale”.

Dopo il terremoto che ha colpito la città, la fascia di competenza del territorio comunale si è estesa al pari di quella di alcune grandi metropoli italiane, senza che, però, fossero programmati collegamenti efficienti. “In tal senso non posso nascondere una certa perplessità rispetto all’ipotesi di una liberalizzazione dei trasporti sulla tratta che collega le aree interne alla capitale. È inaccettabile la possibilità che, in nome dei profitti delle aziende, siano penalizzati lavoratori e pendolari ed è nostro compito fare in modo che a tutti sia garantita la possibilità di usufruire di un servizio minimo essenziale“.

Sulla pista ciclabile, Biondi: “Sono per la politica dei fatti”. “Sono abituato alla politica dei fatti e non degli annunci. Ho avuto notizia dei fondi per la realizzazione completa della pista ciclabile Castelvecchio Subequo-L’Aquila-Capitignano a metà luglio, ma giovedì scorso c’è stata l’ufficialità, con lo stanziamento delle risorse necessarie”, ha risposto così il Sindaco Biondi, ad un post pubblicato dall’ex primo cittadino Cialente.

“Correttamente – ha proseguito Biondi – solo in quel momento ho ritenuto che si dovesse annunciare alla città e a tutto il territorio l’importante investimento, possibile grazie all’opera di recupero di fondi attuata di concerto con il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. Il lavoro che abbiamo portato avanti insieme rappresenta il segnale di una nuova stagione politica, in cui una giovane classe dirigente ha messo da parte obsolete conflittualità in nome di un bene superiore, quello dello sviluppo dell’Aquila e della sua comunità”.

“Contrariamente a quello che afferma via social Cialente – ha aggiunto Biondi – non ho mai inteso negare la valenza turistica della pista ciclabile, tutt’altro: sono perfettamente consapevole che si tratta di un’infrastruttura che può fornire dei ritorni di spessore sotto quel punto di vista. Ma è altrettanto vero che non inquadrare tale intervento anche nel più ampio concetto di mobilità sostenibile significa negarne un aspetto fondamentale di assoluto rilievo”.

“Non mi sembra che la precedente amministrazione abbia fornito un esempio lampante in termini di strategie turistiche – ha concluso Biondi – nonostante le risorse stanziate con i fondi del 4% nell’ambito del Progetto Restart, la cui maldestra gestione ha avuto come unico risultato quello di creare contrapposizioni tra le istituzioni culturali e la macchina amministrativa del Comune”.

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