Il presidente della Provincia dell'Aquila scrive: «Ho apprezzato la rinuncia del dottor Gianni Di Pangrazio al ruolo di portavoce, tanto più perché in questa fase, in cui non sono state ancora assegnate le deleghe ai consiglieri provinciali, è inopportuno parlare di programmazione, delle scelte e delle priorità della Provincia che appartengono all'organo consigliare ed alla concertazione con le amministrazioni del territorio». Così l'avvocato Angelo Caruso chiude la polemica che si è accesa nei giorni scorsi attorno al rientro di Di Pangrazio in Provincia, ente di cui questi è dirigente: «In questo momento- chiarisce il neopresidente della Provincia- nessuno può parlare in nome e per conto della Provincia e sugli incarichi del dottor Di Pangrazio ci sarà tempo e modo di fare una riflessione serena e costruttiva. Di certo non consentirò condotte che esorbitano dalle prerogative tipiche dell'apparato burocratico dell'ente, e inoltre non possono permetterci distrazioni su questioni che non hanno alcuna rilevanza per gli interessi dei cittadini, dei genitori degli studenti e degli operatori economici. Le aspettative della comunità provinciale sono ben altre, occorre un clima di coesione ed un alto senso di responsabilità, questo è quello che quotidianamente mi chiedono le mamme».
Il documento di Caruso chiarisce quali siano i compiti del rientrante Di Pangrazio in Provincia sul senso dei quali aveva posto dubbi il Consigliere comunale Massimo Verrecchia il quale aveva ipotizzato eccezionali benefici provinciali a vantaggio del Sindaco uscente. Di Pangrazio non può essere il portavoce della Provincia ma deve soltanto riprendere il suo ruolo precedente. «Ma io stesso non gestirei altro ruolo se non quello che mi compete quale dirigente di una Istituzione pubblica- spiega Di Pangrazio- dal momento che desidero invece continuare a occuparmi della mia città e mettere a disposizione dell'Ente provinciale una competenza costruita in anni di lavoro nella pubblica amministrazione». Simpatico questo cenno conclusivo alle «mamme» citate in finale di comunicato. Sono un soggetto istituzionale? Decisionale? Per quante ipotesi si possano avanzare resta una locuzione