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Data: 08/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Svolta nella scuola scattano 58 mila nuove assunzioni

ROMA La promessa dei giorni scorsi è stata mantenuta: l'ultimo consiglio dei Ministri prima della pausa estiva ha sbloccato le previste assunzioni nella scuola ed il governo, attraverso tre decreti, ha messo in moto la macchina per inserire in organico 58.348 lavoratori tra docenti, presidi e personale Ata. Gli ingressi (ma prima del via libera definitivo serve la ratifica della Corte dei Conti) erano stati preannunciati dal ministro della Pa Madia e avevano conosciuto un primo passaggio locale con la stabilizzazione di 130 lavoratori precari in Emilia Romagna. Nel dettaglio, durante il biennio 2017-2018, verranno assorbiti 51 mila e 773 insegnanti, di cui 38 mila e 380 su posti comuni e 13 mila e 393 su posti di sostegno, ai quali si aggiungono 56 unità di personale educativo. C'è anche l'ok per far entrare, sempre a tempo indeterminato, 6 mila e 260 unità di personale tecnico e amministrativo. Via libera anche all'assunzione di 259 nuovi dirigenti scolastici, mentre è stata posticipato il pacchetto che riguarda i presidi: nelle prossime settimane dovrebbe essere pubblicato il bando per reclutarne altri 2 mila.
I TEMPIIl concorso si dovrebbe tenere in autunno, per garantire l'entrata in servizio negli istituti ai blocchi di partenza dell'anno scolastico successivo. Mentre per quello che sta per cominciare occorre ricordare che gli insegnanti sono alle prese con le assegnazioni delle cattedre in base ai cosiddetti ambiti territoriali. Quanto alle coperture, per quest'anno le assunzioni sono garantite con le risorse stanziate in legge di Stabilità (circa 400 milioni per il 2018). Il piatto forte della robusta infornata, ovviamente, riguarda i circa 52 mila posti riservati ai professori. Come noto, la metà sarà pescata dalle graduatorie di merito (prendendo i vincitori di concorso), l'altra dalle liste ad esaurimento. Una buona fetta, circa 21mila, deriva dal normale turnover (gli ingressi sostituiscono i pensionamenti), ma ci sono anche oltre 15 mila posti che sono stati trasformati da organico di fatto a organico di diritto e 16 mila che vanno a colmare nuove esigenze. L'operazione, tra l'altro, cade nei giorni successivi alle polemiche suscitate dalle statistiche rese note dalla Ragioneria del Tesoro che ha confermato le ristrettezze retributive nelle quali naviga il personale della scuola. Il comparto (un milione di lavoratori pari circa il 30% rispetto al totale complessivo) continua a stazionare nelle retrovie in fatto di stipendi nel pubblico impiego. Il salario lordo medio, nel 2015 (ultimo anno fotografato), è fermo a 28 mila 343 euro, un po' più in basso rispetto ai dipendenti regionali: 29 mila 057 euro. Conti alla mano la scuola, con un taglio di 5 miliardi di euro, ha pagato nell'arco di 6 anni un tributo molto ampio al contenimento del costo del lavoro nello Stato, operato con il blocco dei contratti e del turn-over. Le assunzioni nella scuola fanno seguito all'annuncio, la scorsa settimana, del reclutamento di 2.739 lavoratori tra le forze dell'ordine. Il governo ha messo sul piatto 132 milioni di euro per questa operazione e le risorse sono state ricavate dalla scorsa legge di Bilancio all'interno della quale è stato riservato un fondo che permette alle amministrazioni di prendere nuove leve, oltre a quelle già programmate. L'intervento è stato suddiviso secondo uno schema che prevede l'assunzione di 859 carabinieri, 758 agenti della Polizia di Stato, 417 finanzieri, 400 vigili del fuoco e 305 agenti di polizia penitenziaria.

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