TERAMO L'emergenza scuole a Teramo diventa un caso nazionale. Una delegazione teramana composta dal sindaco Maurizio Brucchi, dall'assessore all'istruzione Caterina Provvisiero e dal parlamentare Paolo Tancredi ha incontrato il ministro all'Istruzione Valeria Fedeli per porle il problema della sicurezza nelle scuole dopo il terremoto. «Ho voluto rappresentare la situazione di tutto il comprensorio di Teramo, anche delle superiori», esordisce Brucchi, «ho detto chiaramente al ministro che questa è una situazione prioritaria rispetto a tutte le altre attività in quanto sicurezza dei nostri figli viene al primo posto e garantire lo svolgimento dell'anno scolastico deve essere una priorità del governo e del ministro della Pubblica Istruzione. Noi siamo i primi, ma questo è un tema che esploderà in tutta la sua criticità nell'intero Paese: la vulnerabilità delle scuole è un problema comune a tutta Italia, in particolare nelle zone del cratere». Su questo tema Brucchi coinvolgerà anche l'Anci nazionale. La delegazione teramana ha sostanzialmente chiesto al ministro una soluzione rapida per garantire aule e spazi per almeno 900 studenti.Brucchi parla infatti di una serie di incontri precedenti, fra cui quello con il commissario Errani, che hanno garantito da gennaio una prima tranche di finanziamenti per i lavori nelle scuole teramane. In effetti, sottolinea il sindaco, che a Teramo «ci sia una situazione ancora critica è testimoniato dal fatto che la situazione di emergenza del nostro territorio è stata prolungata fino a febbraio 2018». Brucchi ha detto al ministro di aver pronti i piani di fattibilità per realizzare due poli scolastici, alla D'Alessandro e a Piano d'Accio, adiacente lo stadio. «Ma nel frattempo abbiamo bisogno con urgenza di una scuola "jolly", cioè di aule dove ospitare gli alunni man mano che facciamo i lavori nelle scuole. Mi vanno benissimo i moduli provvisori, che potrebbero essere sistemati nell'area davanti alla D'Alessandro che ha già i sottoservizi. O si potrebbe anche adeguare lo stabile adiacente la curva del nuovo stadio. L'importante è che le risposte siano immediate, visto che la scuola inizia l'11 settembre». Il sindaco parla dei lavori di adeguamento alla San Giuseppe che garantirebbero aule per 350 alunni, o il recupero della scuola dell'infanzia di Villa Ripa, o ancora i lavori alla scuola Risorgimento. «Ma ho bisogno di altre aule dove sistemare gli alunni per poter fare questi interventi», ribadisce. Oggi alle 11 Brucchi avrà un incontro con il prefetto Graziella Patrizi per illustrare la situazione. Praticamente Brucchi preparerà un dossier in cui sarà contenuta la situazione attuale del patrimonio scolastico e le proposte per uscire dall'impasse che invierà in tempi brevi a tutte le istituzioni coinvolte, dal presidente del consiglio Gentiloni, al ministro Fedeli al commissario Errani fino alla Regione. «Faremo diventare Teramo un caso nazionale, la nostra situazione è un caso nazionale», annuncia Brucchi battagliero. La Fedeli ha risposto alla delegazione teramana che le risorse sono un problema ma che ci sarebbero a disposizione 10 milioni. Il Comune deve perfezionare la richiesta, intanto lei ha illustrato la situazione di emergenza al consiglio dei ministri che si è riunito ieri pomeriggio. E in effetti Tancredi nel pomeriggio ha sentito al telefono il sottosegretario Maria Elena Boschi: ha confermato che il consiglio dei ministri ha discusso della situazione teramana convenendo sul fatto che è di rilevanza nazionale e che bisogna trovare le risorse. «Convocherò in settimana un tavolo di coordinamento di protezione civile sulle scuole con tecnici comunali, dirigenti scolastici, tecnici che hanno effettuato le verifiche sismiche: deve uscire fuori il piano per l'11 settembre», conclude Brucchi