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Data: 10/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, a vuoto il Cda: slittato il salvataggio «Stipendi a rischio»

Per ora la riunione è slittata di 24 o 48 ore, oggi o domani, dopo che ieri è saltata per l'assenza di uno dei tre membri del nuovo consiglio di amministrazione dell'Atac. Ma per arrivare a un piano organico per il salvataggio della municipalizzata servirà ancora qualche giorno. Dopo l'incontro di questa settimana, infatti il Cda dell'azienda di via Prenestina tornerà a riunirsi dopo il 20 agosto, con l'obiettivo di mettere a punto il documento, con la ricetta anti default, da presentare a Virginia Raggi. Sul tavolo c'è sempre il concordato preventivo, da studiare nei minimi dettagli: si tratterebbe di una sorta di amministrazione straordinaria, sotto l'egida del tribunale, finalizzata a ripianare i debiti. Ma bisogna trovare anche un accordo con i creditori, che dovrebbero interrompere pignoramenti e altri atti esecutivi sul patrimonio della società.
IL MANDATO
L'amministratore delegato Paolo Simioni deve infatti trovare una ricetta che contemperi due esigenze: riportare l'Atac sopra la linea di galleggiamento (permettendo in primis di pagare gli stipendi a fine mese) ed essere politicamente digeribile da una maggioranza M5S che tra i 12 mila dipendenti dell'azienda del trasporto pubblico romano hanno trovato un ricco bacino elettorale.

1,3 mld. Il debito complessivo che attualmente grava sulle casse dell'azienda

Quindi il Cda si dovrà occupare del nuovo piano industriale, che si prefigge il difficile compito di coniugare il risanamento dei conti con il rilancio del servizio di trasporto pubblico, sempre più deficitario. Da capire soprattutto come e quando si procederà all'acquisto di nuovi mezzi, in particolare autobus, indispensabili per rinnovare una flotta ormai troppo vetusta. Rinviata a settembre, invece, l'assemblea dei soci - l'Atac è al 100 per cento di proprietà del Campidoglio - che dovrà approvare il bilancio 2016.
LE IPOTESI
La municipalizzata ha un debito lievitato a quota 1,3 miliardi di euro, che oggi mette l'azienda in crisi di liquidità. Tanto che, come ha denunciato l'ex direttore generale Bruno Rota, ad agosto potrebbe essere impossibile pagare gli stipendi. «La città ha diritto di sapere oggi, non nel 2019, come intendete gestire il trasporto pubblico - attacca Ilaria Piccolo, consigliera capitolina Pd, rivolgendosi alla maggioranza pentastellata - Cosa intendete fare della più grande azienda di trasporto pubblico locale d'Italia per dirla in parole povere, sapere se a settembre circoleranno ancora autobus nella nostra città».

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