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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Stop all'ostruzionismo esasperato una norma per arginare Teodoro

Un patto tra maggioranza e opposizione, sancito da una modifica ufficiale del regolamento consiliare, per porre gli interessi della città al di sopra di tutto e, in secondo luogo, per mettere all'angolo quei consiglieri che in aula - ora l'uno, ora l'altro - non esitano a ricorrere all'ostruzionismo più esasperato pur di raggiungere l'obiettivo politico. Inquadrato nella fase attuale, il confronto che il sindaco Marco Alessandrini ha avviato ieri pomeriggio in modo informale con esponenti dell'opposizione sembrerebbe anche mirato a disinnescare l'azione di chi, con centinaia di emendamenti beninteso legittimi, frena in consiglio comunale l'azione amministrativa del centrosinistra: nella circostanza la Lista Teodoro, con la quale il Pd (a livello cittadino, provinciale e regionale) ha intavolato una trattativa per una ricucitura faticosissima e, forse, più improbabile con il passare del tempo. In ballo, come noto, c'è il posto in giunta che il secondo partito della coalizione non ha chiesto ufficialmente ma che il Pd intende riconoscergli dopo l'esonero di Veronica Teodoro. Novità in tal senso potrebbero arrivare sotto Ferragosto se è vero che è questa l'ultima scadenza dettata da GianniTeodoro (papà di Veronica). Sempre ammesso che il Pd abbia trovato una proposta credibile e convincente da presentare. Il sindaco sta sfogliando in queste ore i depliant per concedersi una pausa ferragostana in Trentino e aspetta di conoscere gli esiti del confronto.
Fatta la doverosa premessa, e quale che sia l'esito della trattativa con i Teodoro, l'incontro di ieri del sindaco con Marcello Antonelli, Carlo Masci ed Enrica Sabatini, presente il capogruppo Pd Marco Presutti, si pone sulla carta un obiettivo più nobile, che presuppone un serio coinvolgimento dell'opposizione (senza colpi bassi) al fine di contingentare i tempi dello scontro in aula su temi e scelte particolari da cui dipende lo sviluppo della città. «E' stato solo un incontro interlocutorio con l'impegno a riprendere il discorso subito dopo Ferragosto» ha detto chi c'era. Spiegando però a chiare note che «un accordo in tal senso sarà possibile se non ci sarà una dittatura della maggioranza e neanche una dittatura delle minoranze delle minoranze» ha commentato Masci, riconoscendo così a ciascun consigliere il diritto sacrosanto ad esercitare la propria azione politica ma non il diritto di tenere in ostaggio un'intera assemblea quando l'intesa su un determinato punto all'ordine del giorno è di fatto raggiunta.
Gli esponenti dell'opposizione hanno dunque concesso più di uno spiraglio per accogliere favorevolmente la proposta di Alessandrini, «nessuna chiusura ideologica, si discute di una regola generale i cui frutti si vedrebbero dalla prossima consiliatura nell'interesse della città, norma che può anche essere applicata da subito ma solo se ci saranno le opportune garanzie di tutela per le minoranze» ha aggiunto ancora Carlo Masci.

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