Tempo scaduto sul rimpasto di giunta. La Lista Teodoro aspettava ieri alle 14 una comunicazione che non c'è stata ma che dovrebbe arrivare oggi dopo un incontro tra il sindaco e il gruppo consiliare del Pd convocato per le 9,30 per partorire la soffertissima scelta del nome che dovrà uscire dalla giunta per far posto a Gianni Teodoro.
Il partito ha rimesso il boccino nelle mani del sindaco e Alessandrini a sua volta ha subito coinvolto i consiglieri comunali. Con una certezza: quale che sia, la decisione non sarà indolore. Concedere un assessore uomo ai Teodoro significa rimuovere uno tra Diodati, Di Iacovo e Civitarese e il primo dei tre è quello che rischia davvero per una serie di ragioni: Di Iacovo rappresenta Sinistra italiana, è portatore di voti ed è già stato blindato dai suoi. Civitarese è stato voluto e nominato dal sindaco e in vista della sessione dedicata all'urbanistica, cioè all'area di risulta e allo sviluppo della città a partire dall'università, appare pedina inamovibile, benché esterno ai partiti. Diodati è solido punto di riferimento per alcuni consiglieri nel gruppo Pd e ha già detto di non essere disposto nella circostanza a fare da agnello sacrificale, ma potrebbe essere gratificato da una quota rosa in giunta, in rappresentanza dei suoi, per digerire il boccone amaro (si parla di Tiziana Di Giampietro se non anche di un possibile ritorno della Santavenere al posto di Loredana Scotolati). Diodati tra l'altro aveva chiesto ieri di poter partecipare all'incontro odierno che il sindaco ha però voluto fosse riservato ai soli consiglieri, escludendo in partenza gli assessori. Annunciata da tempo, invece, l'uscita dalla giunta di Laura Di Pietro per l'inserimento di Simona Di Carlo, esponente del Pd la cui nomina consentirebbe l'ingresso in consiglio di Maria Ida D'Antonio. Tutto sta a vedere quale proposta prevarrà nel faccia a faccia di questa mattina tra sindaco e consiglieri Pd e se la Lista Teodoro sarà disposta ad accettarla visto che Gianni e Piernicola Teodoro, come anche Massimiliano Pignoli, guardano con attenzione a deleghe e programmi, in prospettiva di future sfide elettorali.