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Data: 22/08/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Alessandrini salva Diodati e sacrifica Civitarese. Rimpasto, il sindaco ci ripensa e dà il benservito all'assessore all'urbanistica per evitare fratture con i dimatteiani. Oggi, forse, la nomina di Teodoro in giunta

PESCARA Alla fine, a pagare il prezzo della crisi in Comune sarà Stefano Civitarese. Salvo sorprese dell'ultima ora, sarà lui ad uscire dalla giunta per far posto a Gianni Teodoro. Oggi, forse, dovrebbe essere annunciato il rimpasto che vedrà anche il cambio della guardia tra due donne, ossia tra la consigliera del Pd Simona Di Carlo e l'assessore uscente Laura Di Pietro.La conferma ufficiale di tutto ciò, almeno fino a ieri sera, non era ancora arrivata. Lo scenario politico resta in continua evoluzione e non è escluso qualche ulteriore ripensamento. Ma ieri pomeriggio i giochi sembravano conclusi, dopo una giornata di incontri politici. Il dietrofront del sindaco Marco Alessandrini è spuntato ad appena 48 ore dalla riunione, che si è svolta sabato con il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in cui sembrava ormai scontata l'uscita dalla giunta dell'assessore al bilancio Giuliano Diodati. D'Alfonso si era preso 48 per tentare di risolvere la crisi e ricomporre una frattura con i dimatteiani, di cui fa parte anche Diodati, che minacciavano di uscire dalle maggioranze di Regione, Provincia e Comune nel caso di un'estromissione dell'assessore al bilancio. Era difficilmente immaginabile un ripensamento del genere, anche perché Alessandrini considerava insostituibile Civitarese, dopo averlo voluto fortemente in giunta nell'ottobre scorso per cercare di rilanciare il settore dell'Urbanistica, rimasto completamente fermo per quasi tre anni, cioè dall'avvio della consiliatura. E Civitarese non ha deluso. Anzi, in questi mesi ha avviato progetti importanti, come la riqualificazione delle aree di risulta, la cittadella dello sport con il nuovo stadio, il Piano traffico, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Ora, probabilmente, si ripartirà da zero. Dunque una scelta non facile, quella del sindaco, maturata sicuramente a seguito dell'ultimatum lanciato dai dimatteiani che, in una lettera ad Alessandrini del 14 agosto, minacciavano di uscire dalle maggioranze di tutti gli enti abruzzesi in cui sono presenti. Una minaccia che ha avuto il suo peso in questa vicenda in cui il sindaco e il Pd, per ricomporre lo strappo con Teodoro, adesso rischiano di dover pagare un prezzo alto in termini di immagine. Questo è almeno ciò che si diceva ieri, sia in ambienti politici dell'opposizione, che della stessa maggioranza. L'ipotesi Civitarese, comunque, sarebbe balenata domenica scorsa. Voci di corridoio, non confermate, raccontano di una riunione piuttosto burrascosa tra Alessandrini e l'assessore, con il sindaco che avrebbe proposto inizialmente a Civitarese di rimanere in giunta, facendo un ticket con Diodati, il tempo necessario per far approvare le delibere sull'urbanistica. Proposta subito rifiutata dall'interessato. Resta ora l'ultima incognita, quella delle deleghe. Teodoro difficilmente potrebbe accettare un incarico senza ottenere deleghe pesanti. Da quanto risulta, ieri sera ci sarebbe stato un incontro tra lui e il sindaco, di cui però non si conosce l'esito, proprio per discutere di questo.

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