Dicono che quando il sindaco Alessandrini gli ha telefonato per comunicargli la ferale notizia lui non l'abbia presa bene, nonostante un po' se l'aspettasse. Sapeva, il professor Stefano Civitarese, di essere l'anello debole di una catena che si regge sulle regole della politica - chi ha sostegno vince -, mondo al quale lui da accademico non appartiene e in fondo questa è anche la sua fortuna. Per far posto a Gianni Teodoro ed evitare l'uscita di Giuliano Diodati tocca dunque a lui farsi da parte e lasciare la Giunta comunale. Situazione altrimenti destinata a produrre nuove e più gravi lacerazioni in seno a un Pd messo alle corde da Di Matteo (suo il pressing per la conferma di Diodati) e a una maggioranza logorata da strappi ricuciti con le toppe peggiori del buco.
Salvo contrordine, alla vigilia della sessione sull'urbanistica in consiglio comunale, il sindaco rinuncia all'assessore più competente che proprio lui aveva voluto ad ottobre 2016 per dare nuovo slancio all'azione amministrativa. In giunta il professore è tornato studente e ha prodotto una mole di lavoro impressionante su più fronti: area di risulta, mobilità, nuovo stadio solo per dirne qualcuno (e sulla filovia s'è pure preso severe critiche dai difensori della strada parco). Un atto di generosità tanto lodevole quanto vano di fronte a una politica che non fa sconti a nessuno. Ieri sera Civitarese era ancora incredulo al telefono: «Ho saputo dal sindaco di una mia uscita dalla giunta, non c'è ancora nulla di ufficiale ma lo scenario in effetti è questo e ammetto di sentirmi un po' confuso» ha detto, considerato pure che fino al giorno prima evidentemente si sentiva blindato dallo stesso Alessandrini. Civitarese ha aggiunto inoltre di aver ricevuto «moltissimi messaggi di solidarietà, di apprezzamento e di affetto».
Nelle consultazioni di ieri sono state fatte più ipotesi, compresa quella di una sua conferma a tempo, «ma è già poco quello che ho a disposizione per le tante cose da fare - ha detto ancora Civitarese -. Mi dispiace perché in assessorato abbiamo fin qui prodotto tanto, basta visitare il sito web per rendersene conto, e molto altro c'era e c'è ancora da fare». «Troverò modo e tempo per dire quello che devo» è la frase che riflette l'amarezza del momento. Proprio il restyling dell'area di risulta dovrebbe essere tra l'altro un cavallo di battaglia del centrosinistra per le future amministrative e il cambio di assessore oggi rischia di complicare non poco le cose.
LE DELEGHE
Se pure sarà questa la scelta definitiva del sindaco, l'uscita di Civitarese dall'esecutivo non basta a rimettere a posto i tasselli del puzzle. Si apre - si è già aperto - il confronto sulle deleghe: Gianni Teodoro vorrà presumibilmente la Polizia municipale, il Patrimonio che era stato della figlia Veronica e magari, chissà, i Lavori pubblici oggi appannaggio di Blasioli. Il centrosinistra dovrà anche assicurarsi che l'ingresso in giunta di Gianni garantisca il pieno sostegno in aula da parte dei consiglieri della sua lista, Pignoli e Piernicola Teodoro: soprattutto il primo appare alquanto recalcitrante. Infine esce dalla giunta Laura Di Pietro ed entra al suo posto Simona Di Carlo, anzi dovrebbe: visto il clima da resa dei conti nel Pd, si sente molto più tutelata nel ruolo di consigliera e non è detto che accetti l'assessorato.