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Data: 22/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sisma, D'Alfonso «Questa volta è tutto più veloce»

L'AQUILA «Nel 2009 una macchina così veloce non l'abbiamo potuta riscontrare». Lo ha detto ieri pomeriggio il governatore Luciano D'Alfonso durante la conferenza stampa convocata a palazzo Chigi per fare il punto sulla gestione post terremoto insieme al premier Paolo Gentiloni, al neo capo della Protezione civile Angelo Borrelli, al commissario Vasco Errani (confermato il suo addio, ma ne arriverà un altro ha assicurato Gentiloni senza specificare però i tempi della nomina) e ai presidenti delle altre regioni coinvolte.
Lo scopo, come ha detto il premier, è stato quello di fare una «operazione verità» e di testimoniare «l'unità della squadra» che ha operato in questa delicata fase. Dall'Abruzzo è arrivata una adesione totale alle politiche messe in campo dal governo. «A differenza del passato ha detto D'Alfonso - tutta l'impalcatura normativa e amministrativa non è stata il frutto di una battaglia conflittuale tra territorio e struttura centrale, ma è stata scritta a quattro mani con Palazzo Chigi, con gli organi del parlamento, con il ruolo centrale di Errani. Questo ha fatto in modo che ci fosse una copertura che ha consentito l'assunzione di impegni sul territorio: abbiamo oggi quattro piani stralcio che stanno coprendo tutte le questioni di vita collettiva».
LA RISPOSTA
Per D'Alfonso la risposta che è arrivata dalle istituzioni dopo la catastrofe è stata pronta: «In Abruzzo abbiamo 23 Comuni facenti parte del Cratere, per 103 mila abitanti. Abbiamo avuto 37.500 verifiche sui danni. Oggi ci sono 5.300 persone assistite, di queste 1.400 attraverso gli alberghi. Solo in quattro comuni abbiamo la consistenza di macerie pubbliche da rimuovere per 40 mila tonnellate. Molta parte delle pietre sono anche stipiti importanti: a Campotosto, per esempio, devono essere scrutinate e ricollocate. Abbiamo potuto dare ricovero alle esigenze delle attività agricole, dai fienili alle stalle, alle abitazioni, per arrivare alle diverse collocazioni delle attività».
Ovviamente buona parte dell'attenzione in questi mesi, come ha detto D'Alfonso, è stata dedicata ai moduli provvisori, le cosiddette Sae (Soluzioni abitative in emergenza): c'è particolare concentrazione su 13 Comuni. «In alcuni casi le riusciremo a collocare entro ottobre. Campotosto per quanto riguarda i terreni ha avuto il problema dell'individuazione di zone resistenti rispetto al rischio sismico e a quello idraulico indotto dal grande lago. È stata comunque trovata una soluzione. Non si deve dimenticare, poi, che ci sono state anche due frane sismo-indotte, a Campli e a Civitella, con alcune frazioni distrutte».
LE MISURE
In chiave politica, dall'Abruzzo è arrivato un grazie senza tentennamenti al governo: «Nel 2009 questa macchina così veloce non l'abbiamo potuta riscontrare per l'impalcatura amministrativa e normativa, le certezze finanziare e le risorse umane. C'è stata una capacità che ha saputo nutrirsi degli errori e delle lentezze precedenti. Pensiamo all'originalità della copertura delle seconde case o all'originalità della zona franca fiscale. La città dell'Aquila sta ancora sanguinando per l'incertezza normativa sulla flessibilità fiscale di allora. Qui siamo partiti con una zona franca che ha dato possibilità di rianimazione economica. Così come il riconoscimento dei danni indiretti. Strumenti inesistenti nelle strategie precedenti». «Quando c'è una tragedia non deve disperdersi il sentimento positivo ha concluso D'Alfonso -. Ciò che si è fatto è rifertilizzare la condizione di scommessa di vita rispetto all'Appennino. Si è messo mano a ciò che è stato danneggiato, ma si è fatto anche riguardo a infrastrutture che erano inesistenti. Il piano Anas si fa carico di potenziare, non solo di riparare. Ci sono ragioni per continuare a scommettere».

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