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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vitalizi, il Pd accelera ma la fronda non cede M5S: volete affossarli

ROMA La legge intesa ad abolire i vitalizi dei parlamentari, approvata a larghissima maggioranza alla Camera a luglio è firmata da un esponente del Pd, Matteo Richetti, ma sono i Cinque Stelle ad averne fatto il cavallo della loro battaglia contro i «privilegi della casta». Ed è il forzato stazionamento - causa le ferie - al Senato, assieme al manifestarsi di una più o meno consistente fronda capeggiata dal senatore dem Ugo Sposetti, a scatenare le accuse dei grillini ai democrat di volere, in realtà, affossare il provvedimento.
E' così che il capogruppo pd a palazzo Madama, Luigi Zanda, che pochi giorni fa aveva mostrato qualche perplessità su alcuni profili di costituzionalità della legge, decide di accelerare per togliere frecce all'arco dei pentastellati e anche per cercare di controllare la dissidenza interna che, a detta dello stesso Sposetti, minaccia di tagliare le gambe al ddl al primo voto in Aula. «Insabbiare il testo? Non se ne parla. Sarà subito calendarizzato alla ripresa. L'esame - dice Zanda - inizierà immediatamente in commissione Affari costituzionali. Sarà valutata attentamente la questione di costituzionalità. Poi si passerà al merito della legge».
RETROATTIVITA'
Ecco, la questione di costituzionalità, riguardante soprattutto la retroattività del provvedimento che, in teoria, potrebbe riflettersi sulle pensioni dei lavoratori ordinari, dovrebbe essere il nodo del problema. Ma per i grillini è solo «l'ipocrita scusa» che, secondo Danilo Toninelli, serve al Pd per «mandare in scena la solita indecorosa melina. Un giorno dicono una cosa e il giorno successivo l'esatto contrario. Il Pd vuole esaminare attentamente l'abolizione dei vitalizi, che nel loro gergo significa ammazzarla. Non ci devono nemmeno provare». Avverte l'esponente pentastellato, che aveva già preannunciato l'intenzione dei grillini di blindare la cancellazione dei vitalizi «con una legge costituzionale», non tenendo, forse, conto dei tempi richiesti da una legge costituzionale incompatibili con i pochi mesi restanti alla legislatura.
I sospetti dei seguaci di Grillo vengono ribaditi in una nota congiunta dei capigruppo di Camera e Senato, Valente e Cappelletti: «Il Pd getta la maschera, nessuna rinuncia al privilegio. La legge che taglia le pensioni privilegiate, come noi avevamo denunciato - affermano i due parlamentari M5S - sarà insabbiata al Senato, per stessa ammissione degli esponenti dem. Richetti e tutti i parlamentari democratici dovrebbero vergognarsi, perché continuano a prendere in giro gli italiani».
A dare manforte ai pentastellati accorre Matteo Salvini: «Senatori del Pd non vogliono tagliare i vitalizi. Vergogna! Taglio dei vitalizi e legittima difesa: la Lega è pronta ad approvare queste due leggi, subito. Renzi e Alfano che faranno secondo voi?». Scrive su Facebook il leader della Lega e parlamentare europeo che, quando andrà in pensione, avrà un trattamento pensionistico molto più vantaggioso di quello goduto in Italia da senatori e deputati.
Ma a resistere a difesa del vitalizio, e neppure tanto sotto traccia, è Ugo Sposetti e un'ancora anonima pattuglia di senatori che però si peserà in Aula al momento del voto. Sposetti accusa la legge «palesemente incostituzionale» di aver «leso la dignità del Parlamento e delle istituzioni». Il senatore dem dice di «non andare in cerca di dissidenti», ma di essere certo che «sono molti ad essere contrari al provvedimento e che, come me, pensano che occorra difendere il Parlamento e chi ci lavora».

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