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Data: 25/08/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Sgarbi: sindaco criminale. Luciani: ha bisogno di aiuto. L'abbattimento diventa caso nazionale, il critico si filma in bagno e accusa. Poi si presenta in città. La replica: non lo denunceremo, andiamo avanti veleno sulla demolizione di palazzo sirena

FRANCAVILLA Andrà avanti, probabilmente, fino a domenica l'abbattimento dell'ala storica di palazzo Sirena a Francavilla: non fermano le ruspe le polemiche politiche, le minacce di arrivare in Parlamento e adire le vie legali, le accuse. E quasi sicuramente si assisterà a un colpo di coda delle polemiche tra interpellanze in Parlamento, denunce in procura ed esposti alla Corte dei Conti. E ieri, su questo fronte, è stato il giorno più lungo. Con un faccia a faccia, prima virtuale e poi a distanza ravvicinata, tra il critico d'arte Vittorio Sgarbi e il sindaco Antonio Luciani: da una parte di Facebook, Sgarbi ha dato del «criminale», del «delinquente» e dell'«ignorante» a Luciani; dall'altra parte, Luciani ha risposto dicendo che «Sgarbi è bisognoso di aiuto». In serata, però, Sgarbi si è presentato sotto l'edificio quasi raso al suolo. Per lanciare altre invettive. «Un personaggio in cerca d'autore», secondo Luciani. Mentre l'abbattimento continua nonostante l'invito della Soprintendenza archeologica a fermare tutto a distanza di mesi dal primo annuncio del Comune, lo scontro tra favorevoli e contrari alla demolizione diventa durissimo. Ed è stato proprio Sgarbi ad alzare l'asticella. Il critico, già firmatario insieme all'architetto Massimiliano Fuksas di un manifesto contro l'abbattimento promosso da Italia Nostra, lo ha fatto pubblicando tre video invettive sulla sua pagina Facebook. Nel primo filmato di 55 secondi, Sgarbi prima inquadra un bidet e poi dice: «Partite da questo bidet. Il film è palazzo Sirena, la ricostruzione, la bella architettura. Protagonista unico e indiscusso: Attila, Antonio Luciani, già sindaco di Francavilla, speriamo di trovarlo presto in un luogo in cui non possa fare danni». Pochi minuti dopo, un altro video di quasi 5 minuti in cui Sgarbi parla a ruota libera: «Devi finire nella m.», così esordisce, «assassino, criminale, teppista, fascista, sportivo inutile votato alla distruzione. Tu puoi essere paragonato solo all'Isis: fermati e rimetti in piedi ciò che hai buttato giù, non sei il sindaco di Francavilla: sei un criminale comune». Una lezione di offese con un rapido passaggio sulla storia di un edificio costruito a fine Ottocento, abbattuto dalle mine naziste nel 1943 e poi ricostruito nel Dopoguerra: «Palazzo Sirena ha più di 50 anni, è una testimonianza importante di ricostruzione e la ricostruzione», dice Sgarbi, «è testimonianza di civiltà». Di palazzo Sirena, però, ora resta un cumulo di macerie e Sgarbi mostra un'immagine della demolizione in diretta: «Questa è la tua illegalità. La Soprintendenza è intervenuta, sarà in ritardo ma la Soprintendenza è lo Stato. E tu sei una pulce, un moscerino di m., una scoreggia fritta». Secondo Sgarbi, parole giustificate e non al di sopra delle righe: «E per chi pensi che io dico delle cose che vanno oltre la misura», spiega, «mentre io parlo lui continua a buttare giù. Questo è un edificio come pochi ce ne sono, che richiamano all'architettura dell'Eur: vieni a Roma, butta giù anche l'Eur». E poi il congedo: «Vergognati. Il sindaco si è pronunciato come se fosse un uomo di dottrina dicendo che il palazzo non ha niente di storico: bugiardo e ignorante, è un monumento straordinario di rinascita. Studia, incapace».Luciani ha risposto con un video pacato facendosi riprendere davanti al vessillo del Comune: ai toni forti di Sgarbi - nel video, il critico è sembrato nudo -, Luciani replica con un sorriso e sfoggiando camicia bianca e giacca blu d'ordinanza. «Ho appena visto i video di Sgarbi. In tanti mi stanno scrivendo attestazioni stima dicendomi di denunciarlo. La nostra risposta è molto semplice: quest'uomo, è evidente, ha bisogno di aiuto e non lo dico io ma lo dicono i fatti e, forse, ha bisogno di aiuto anche chi quei video li sta condividendo». Luciani non si scompone e assicura che farà cadere gli insulti nel vuoto: «Cerca pubblicità approfittando della nostra città. Noi rimaniamo qui sereni e posso già annunciare che non presenteremo alcuna denuncia. Io gli voglio bene perché io voglio sempre bene a tutti i bisognosi».Solo poche ore prima dello scontro virtuale, Luciani aveva cercato di frenare il clima da stadio chiedendo «solo fiducia e tranquillità»: «Sono convinto di essere sulla strada giusta», aveva postato su Facebook, «voglio dirvi che la nostra vita continuerà tra le gioie e i dolori, momenti felici e tristi, successi e insuccessi. Non saranno certo dei mattoni a cambiare il corso degli eventi. Mi rivolgo allo stesso modo a chi esulta e a chi impreca. Restiamo comunque una comunità unita. La nostra idea di centro cittadino sarà una svolta verso il progresso. Io sono convinto delle mie idee, ho una visione ben precisa e la rendo concreta. Rispetto anche chi non la pensava come noi ma a loro dico che peggio dell'errore c'è solo il non fare, la palude, l'immobilismo. Chiedo solo fiducia e tranquillità». Di certo, con il suo blitz a Francavilla, Sgarbi non gli ha portato né l'una né l'altra.

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