Sono stati giorni caldi per il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. Il rimpasto in Giunta è stata una gatta da pelare che ha messo a dura prova la tenuta della maggioranza, ma anche i piani alti della regione governata da Luciano D’Alfonso. Un tira e molla durato giorni che ha lasciato a terra, pare, morti e feriti.
Per placare le fibrillazioni politiche e consentire il re-ingresso in giunta alla Lista Teodoro, il primo cittadino o chi per lui, ha scelto di sacrificare prima l’assessore al bilancio Giuliano Diodati. Poi, date le resistenze, è stato dato in uscita il tecnico, Stefano Civitarese. Infine l’ultimo (?) colpo di scena. Ad uscire sarà proprio Diodati che ha visto sgretolare pezzo pezzo il fronte costruito attorno a sé dall’assessore regionale Donato Di Matteo. Fronte che, compatto, minacciava fino a poche ore fa, sfaceli. E invece no. L’assessore al Bilancio torna a fare il dentista. E già che c’è, se ne va pure dal Pd sbattendo la porta. Senza altri strascichi politici per il comune e la regione. Forse: perché a queste latitudini, l’ottovolante è sempre in servizio.
L’escluso, raccontano le cronache dei soliti bene informati, non l’ha presa bene. Ma il condizionale, anche qui è d’obbligo. Perché le girandole ferragostane hanno dimostrato che nulla è come appare.
Il primo cittadino Alessandrini gli tende la mano. Ma giustifica la sua dipartita con la necessità di una “ricomposizione di equilibri della coalizione che nel 2014 ci hanno portato alla guida della città”. Una scelta con cui “si salvaguardano gli indirizzi introdotti con l’ingresso nell’esecutivo dell’assessore Stefano Civitarese Matteucci, che determineranno l’approdo in settembre del robusto pacchetto sull’urbanistica in Consiglio Comunale”.
“Sono state scelte dolorose - ammette Alessandrini - perché hanno comportato la richiesta di un sacrificio ad uno di noi che ha ben lavorato sempre e con il massimo impegno, seguendo progetti e attività per il bene della comunità cittadina: ma come sindaco ho la necessità di mettere davanti a tutto e tutti il bene della città perché, come detto, ciò che è iniziato deve ora proseguire per portare risposte in campi che aspettano da troppo tempo soluzioni che sono state ripetutamente promesse e non sono mai arrivate e mai si sono tradotte in pratica”.
Matrimonio finito? Chissà. “Di certo – rassicura il sindaco di Pescara - , smaltita la comprensibile amarezza, continueremo comunque a lavorare per coinvolgerlo sugli impegni strategici che dobbiamo portare avanti. Buon lavoro ai nuovi assessori e alla Giunta che - conclude il primo cittadino di Pescara - dovrà portare avanti il cammino svolto sin qui e per il bene della comunità, che è e resta il nostro principale riferimento”.