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Data: 26/08/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Giuliano Diodati «Ho pagato io gli errori del sindaco»

«Pago oggi gli errori del sindaco nella composizione della giunta: all'inizio quando ha offerto alla Lista Teodoro una quota rosa anziché chiedere il nome di un uomo, e poi quando a ottobre dell'anno scorso, con un colpo di testa, ha esonerato Veronica Teodoro». Giuliano Diodati sintetizza così le ragioni che hanno determinato la sua uscita dall'esecutivo. Motivazioni che ha illustrato ieri in conferenza stampa, evidenziando la mole di lavoro portata avanti nel migliore dei modi sia per il bilancio, «i conti sono a posto», che sullo sport, «le tariffe degli impianti saranno ridotte». Al suo fianco i politici della componente che l'ha sostenuto: il consigliere regionale Donato Di Matteo, l'onorevole Vittoria D'Incecco, i consiglieri provinciali Annalisa Palozzo e Vincenzo Catani, i consiglieri comunali Tiziana Di Giampietro e Adamo Scurti. Assente per motivi personali ma giustificata e inclusa nel gruppo la vice presidente del consiglio comunale, Gabriella Lola Berardi.
Quella andata in scena nella sede del consiglio regionale a piazza Unione è stata la riedizione di un film già visto l'anno scorso con l'uscita dalla giunta di Sandra Santavenere, presente ieri in sala D'Ascanio con un bel paio di occhialoni neri. Per far posto a Teodoro in giunta, il sindaco Alessandrini alla fine ha scelto di tenere dentro l'assessore Stefano Civitarese e di escludere proprio Diodati «per un rilancio della città sul piano urbanistico» ha dichiarato il primo cittadino. Per partorire questa decisione ci sono volute due settimane di tira e molla. Diodati sembrava avercela fatta a scapito del professore urbanista, poi il colpo di scena che ha ribaltato tutto.
IL TEATRINO«Siamo qui a commentare l'epilogo del teatrino ferragostano» ha detto l'escluso, secondo il quale il sindaco «è il solo artefice e regista dell'operazione condotta con cinismo». Dure critiche anche per il capogruppo consiliare Pd Marco Presutti e Moreno Di Pietrantonio, segretario cittadino: «Il sindaco non è stato in grado di gestire la giunta dall'inizio e continua a sbagliare - ha tuonato Diodati - ascoltando un Presutti che è un bravo professore a scuola ma in questa vicenda ha dimostrato un'incompetenza di cui il sindaco dovrebbe tenere conto e per la quale dovrebbe dimettersi almeno da capogruppo. Anche Di Pietrantonio ha condotto la trattativa in maniera dilettantistica, è amico di Cuzzi e aveva interesse a portare in giunta Simona Di Carlo, io non sono stato tutelato».
Diodati non ha parlato di futuro, per ora vuole riflettere: «Se lascio il Pd e la politica? E' presto per dirlo. Di sicuro non mi riconosco in questo vertice di partito, qui per me non c'è spazio - ha aggiunto - e mi sento arrabbiato e mortificato. Sono deluso dal Pd e dalla condotta di chi, come l'onorevole Castricone, ha spinto per il rientro in giunta di uno che non fa parte del Pd». Mercoledì il giorno del ribaltone: «Qualcuno mi ha fatto arrivare dei messaggi, ho partecipato a una giunta richiamato dal sindaco perché non c'era il numero legale ma a quel punto, ho saputo, la decisione di escludermi era già presa». In conclusione, secondo Diodati «ci ritroviamo con una giunta indebolita e con una schizofrenia nelle stanze del Pd, dove ogni singolo consigliere bussa alla porta del sindaco per sistemare le cose a proprio piacimento».

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