Caro Direttore, l'Assessore Civitarese non si illuda. Troverà, nel suo fallace percorso infondato sulla celebrata Filovia fallita di Pescara, sempre e comunque i vituperati comitati civici combattenti. Strenuamente orientati a tutela di un utilissimo Viale, indispensabile per la mobilità sostenibile a due ruote, oltre che risorsa preziosa infungibile per il ristoro che garantisce, ormai da un ventennio, alle classi sociali più deboli e svantaggiate. Ben altro, rispetto all'accusa che viene loro rivolta dall'illustre professore, il quale ama definirli, per svilirne ruolo e funzioni, come "portatori di piccoli interessi particolari", soccombenti al cospetto di un superiore interesse generale prevalente. Vale a dire, il Phileas fallito di Tonelli ovvero i bus a metano di Masci e dello stesso assessore, che non potranno mai circolare su questa strada, cosiddetta "parco" per scelta elettiva dei più cauti cittadini. Pronti a ricordargli, fino all'ultimo istante utile i limiti strutturali e dimensionali di un tracciato inadeguato e inaccessibile al servizio TPL di massa. Vanamente ipotizzato sull'ex tracciato ferroviario a binario unico, da progettisti incauti e superficiali, al servizio di amministratori improvvisati ed evanescenti. La strada parco è una risorsa-simbolo della città. E i simboli meritano di essere curati e valorizzati, non abbattuti, illustre professore.
Ivano Angiolelli