Dieci roghi devastano d’Abruzzo. «Dietro c’è una regia criminale », denuncia il governatore, Luciano D’Alfonso. Brucia il Morrone. Bruciano luoghi fantastici come i boschi di Cocullo e Anversa. Fiamme anche nel Teramano e nel Pescarese. Ma nulla accadde per caso. «I carabinieri hanno trovato bottiglie incendiarie e gatti per innescare il fuoco», è la rivelazione choc del governatore. «La zona dove sono stati più diabolici è il Morrone», afferma. «Arrivare a incendiare insenature irraggiungibili è opera di professionisti». Gatti incendiari come nel Napoletano. La criminalità dà fuoco all’Abruzzo. Ma perché lo fa? La procura di Sulmona si sta avvicinando alla verità. Mentre ieri D’Alfonso ha parlato con il premier, Paolo Gentiloni, aggiornandolo sull’emergenza Abruzzo. Da lui ha saputo, in anteprima, dell’arrivo di altri due Canadair dalla Francia per spegnere il più devastante dei roghi, mille ettari che bruciano da 9 giorni sul Morrone. Ecco la mappa degli incendi. E del disastro.
MARANO DEI MARSI. Area percorsa dal fuoco 13 ettari, quota 900 mt s.l.m. Mezzi aerei: un Canadair che ha effettuato fino alle 12 di ieri 2 lanci; un elicottero AB412, 17 lanci; squadre a terra: cinque vigili del fuoco con un’autobotte e un pickup.
PACENTRO. Area percorsa dal fuoco 320 ettari, quota 1200-1600 mt s.l.m., mezzi aerei presenti: un Canadair che fino alle 12 ha effettuato 10 lanci; un elicottero AS350 della flotta regionale, 20 lanci; squadre a terra: 15 vigili del fuoco muniti di tre autobotti e tre pickup, 11 volontari di Protezione civile con tre pickup, 16 militari e tre uomini del Soccorso alpino.
SULMONA-MARANE. Area percorsa dal fuoco 255 ettari, quota: 1300-1800 mt s.l.m., mezzi presenti: un Canadair che fino alle 12 ha effettuato 20 lanci; un elicottero AB412, 34 lanci; un elicottero AS 350 della flotta regionale, 20 lanci; squadre a terra: 15 vigili del fuoco muniti di due autopompe e due pickup, 20 volontari muniti di sei pickup. SANTE MARIE. Area percorsa dal fuoco 120 ettari, quota 900 mt s.l.m., mezzi aerei presenti: un Canadair che fino alle 12 ha effettuato 15 lanci; squadre a terra: cinque vigili del fuoco con un’autopompa e un pickup e sette volontari con due pickup.
COCULLO E PREZZA. Nuovi focolai di grandi dimensioni si sono accesi nella zona pedemontana che comprende i comuni di Cocullo, Prezza e Raiano. Il primo che sta interessando la zona di Cocullo-Anversa, proprio sotto le pale eoliche, sarebbe stato scatenato dall'incendio di un autobus in transito sulla autostrada 25. In contrada del Cavallaro a Prezza molti residenti hanno invece riferito di aver udito due forti botti. E subito dopo aver visto le fiamme.
GUAZZANO-CAMPLI. Area percorsa dal fuoco 25 ettari, quota 1300-1800 mt s.l.m., squadre a terra cinque vigili del fuoco muniti di un’autopompa e di un pickup. In più c’è l’incendio di Santo Stefano di Torricella, sempre nel Teramano e sempre doloso.
CASTIGLIONE A CASAURIA Pietranico e Alanno, nel Pescarese, dove il sindaco, Gianluca Chiola, afferma: «E' doloso». Ad Alanno i punti di innesco sono risultati tre.
D’ALFONSO ACCUSA. Dieci roghi attivi in Abruzzo. Secondo il governatore c’è un disegno criminale. «La mia valutazione, ascoltando anche esperti territoriali e nazionali, è che sono mani scellerate per le quali mi risulta che le procure competenti stiano agendo», esordisce D’Alfonso che spiega: «Si verifica che all'arrivo dei mezzi a Pacentro, puntualmente scoppia un altro incendio a Cocullo, a Prezza e Raiano. Appena ci si avvia a spegnerne uno, ne scoppia un altro in una zona diversa». «C’è un disegno criminale. Noi abbiamo in questo momento tre Canadair in azione », specifica, «più un elicottero e un bombardiere d'acqua, un Erickson, che mai era venuto prima in Abruzzo. Domani (oggi, ndr) arriveranno altri due Canadair di provenienza francese disposti direttamente dalla presidenza del consiglio dei ministri e dal tavolo nazionale che gestisce gli aeromobili ».
IN CAMPO. Che cosa ha fatto il governatore per fronteggiare la grande emergenza? «Ho subito insediato un tavolo tecnico al Coc di Sulmona al quale ha partecipato gentilmente il procuratore della repubblica, Giuseppe Bellelli. In questo momento», aggiunge, «sono all'opera sotto la guida del prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, affiancato dal comandante provinciale dei carabinieri, per raccogliere elementi e capire qual è l'andamento degli incendi». «A livello nazionale ho parlato nove volte al giorno con il capo della protezione civile, Angelo Borrelli e oggi (ieri, ndr) anche con il presidente Gentiloni.
APPELLO ALL’ABRUZZO. «Chiunque ha elementi di condotte anomale e di atteggiamenti devianti rispetto al patrimonio boschivo, li segnali alle autorità locali, ai carabinieri, o alla protezione civile», è l’appello che il governatore lancia agli abruzzesi. Ma la protezione civile funziona o lo fa solo a parole, come ha scritto ieri nel suo editoriale il direttore del Centro, Primo di Nicola?
BISOGNA CAMBIARE. «Siamo passati dal gigantismo della protezione civile degli anni '90 e dei primi del 2000, al minimalismo di adesso», risponde D’Alfonso. «Non ho un giudizio negativo delle attività di Bertolaso, tutt'altro, poiché più volte si è rivelato capace di fronteggiare le emergenze, ma noi per alcuni errori individuali della stagione di Bertolaso, abbiamo fatto un'operazione ideologica che ha ridotto al minimo di risorse umane e tecnologia la protezione civile». «Dobbiamo sapere che l'impazzimento dei cambiamenti climatici più volte ci porteranno ad emergenze ambientali. Per cui dobbiamo riattrezzare una protezione civile fatta di mezzi e risorse finanziarie. Di questo ho parlato con Gentiloni e, oltre un mese fa, con il presidente Mattarella».