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Data: 31/08/2017
Testata giornalistica: Rassegna.it
Previdenza. Camusso: governo reticente sull'aspettativa di vita

Il segretario della Cgil dopo l'incontro esecutivo-sindacati: "Non può scattare l'automatismo che aumenta l'età pensionabile, insoddisfatti della risposta". Sul Reddito di inclusione: "Bene lo strumento, ma risorse insufficienti". Spi: sarà un lavoro lungo

Sulla questione dell'aspettativa di vita "vorremmo sottolineare un'ampia reticenza da parte del governo". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alle agenzie di stampa dopo l'incontro tra governo e sindacati sul tema della previdenza. Nel meccanismo attuale, l'età pensionabile deve essere adattata all'aspettativa di vita secondo l'automatismo previsto per legge. Questo, a suo avviso, è un nodo "all'ordine del giorno e su cui intervenire". Al tavolo "abbiamo ribadito che è un punto di giudizio fondamentale" e che "non può scattare da qui ad un mese il mantenimento dell'automatismo" con l'innalzamento dell'età. "Siamo insoddisfatti dalla risposta", aggiunge.

Camusso parla poi del Reddito di inclusione sociale (Rei): "Abbiamo un giudizio positivo sullo strumento, sulla modalità in cui è stato costruito. Continuiamo a dire che le risorse sono insufficienti perché parlano a una platea troppo ridotta rispetto alla necessità che ci sarebbe". Restano i dubbi "sulla sua effettiva efficacia come strumento universale di intervento nei confronti della povertà".

L'ipotesi del governo: pensione minima a 600 euro

A quanto emerso dal tavolo, nelle intenzioni dell'esecutivo c'è la volontà di tutelare i giovani che andranno in pensione con il sistema contributivo. A loro sarebbe garantito un assegno minimo da 600-620 euro, nel caso in cui i contributi versati non siano sufficienti a raggiungere tale soglia. C'è poi la possibilità di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi, seppure con contribuzioni più alte. Alle regole attuali i giovani lasciano il lavoro con il raggiungimento dell'età pensionabile, ma solo nel caso abbiano maturato una pensione pari a 1,5 volte l'assegno sociale. L'ipotesi del governo è quella di abbassarla a 1,2 volte.

Pedretti (Spi): confronto continua, ma lavoro lungo

"Il tavolo di confronto sulle pensioni va avanti. Ci siamo visti oggi al ministero del Lavoro e abbiamo deciso di continuare la discussione con l'obiettivo di arrivare a definire una serie di misure da inserire nella prossima legge di bilancio. Abbiamo cominciato a ragionare su delle ipotesi di intervento. Alcune sono già positive, su altre invece bisognerà continuare a fare degli approfondimenti. Sull'aspettativa di vita, ad esempio, il governo prende tempo e questo per noi non va bene perché servono delle risposte chiare". Lo scrive il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti sul suo profilo Facebook commentando l'esito dell'incontro tra governo e sindacati sulle pensioni.

"Sulla pensione di garanzia per i giovani sono stati fatti dei passi in avanti ma la proposta del governo non corrisponde ancora ai veri bisogni delle nuove generazioni – continua Pedretti –. Di certo c'è che ci attende un lavoro lungo e che dovremo fare il massimo sforzo per ottenere dei risultati. E se non li otterremo dovremo essere pronti a fare la nostra parte mobilitandoci. Il tavolo si riunirà ancora il 7 e il 13 settembre quando affronteremo in particolare un tema per noi molto rilevante come quello della rivalutazione delle pensioni. Come sempre vi farò sapere come è andata".

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