LONDRA Vuole novanta aerei Alitalia da far volare «con il marchio Alitalia» usando il personale esistente, «in particolare piloti e ingegneri», l'amministratore delegato di Ryanair Michael O'Leary. Che ha gli occhi rivolti soprattutto al potenziale di crescita dei voli a lungo raggio della compagnia tricolore. Lo ha dichiarato ieri nel corso di una conferenza stampa a Londra, dopo che nei giorni scorsi ha mollato la presa su Air Berlin, definendo la gara tedesca «un gioco truccato». Ryanair avrà tempo fino al 2 ottobre prossimo per fare un'offerta vincolante per tutta o parte della compagnia aerea in amministrazione straordinaria. Sebbene la compagnia low cost sarebbe «interessata a fare un'offerta per tutta la flotta Alitalia», O'Leary ha fatto presente come rilevare tutti e 124 i velivoli della compagnia sarebbe impossibile: l'accordo «verrebbe bloccato» dall'Antitrust europeo in quanto la compagnia irlandese arriverebbe a controllare più del 50% del mercato italiano.
LA PROPOSTA
Ma la proposta illustrata da O'Leary, avendo come oggetto una quota così importante del settore aviation i rimanenti aerei sono soprattuto i piccoli Embrear brasiliani da ottantotto e cento posti, usati per la flotta regional non ricadrebbe nell'ipotesi di «spezzatino» tanto temuta da Palazzo Chigi e non si allontanerebbe dalle condizioni della gara. «Il testo del bando esclude in modo chiarissimo l'ipotesi del cosiddetto spezzatino, prevedendo due sole possibili soluzioni per l'amministrazione straordinaria: la vendita unitaria della compagnia o, in alternativa, la vendita di due lotti, aviation e handling, a soggetti distinti», spiegano fonti dell'Alitalia. Ieri, «ribadendo la posizione più volte espressa dal governo», il ministro per i Beni culturali e il turismo, Dario Franceschini, ha sottolineato come «lo spezzatino di Alitalia sarebbe un errore gravissimo», poiché la compagnia aerea «al di là della proprietà, è comunque il primo pezzo di Italia che accoglie i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo».
I PASSAGGI
Uno scenario che le condizioni di Ryanair non sembrano prevedere, visto che l'offerta di Ryanair «sarà per 90 aerei Alitalia, compresi i piloti, gli assistenti di volo e le rotte», anche se il manager irlandese ha parlato di condizioni da rispettare come «il numero di esuberi, le modifiche alle condizioni del personale e la rinegoziazione del leasing». Poiché Ryanair usa esclusivamente velivoli Boeing, sarebbe il personale di Alitalia a dover gestire i 90 Airbus. Inoltre Ryanair, che attualmente opera solo su tratte a corto raggio, in base all'accordo prenderebbe anche le tratte a lungo raggio. O'Leary ritiene che l'aspetto più «interessante di Alitalia sia la sua flotta a lungo raggio» con una «forte capacità di crescita». Ryanair è uno degli attori ad aver mostrato maggiore interesse per la compagnia italiana fin dalle prime battute, ma il manager irlandese ha nuovamente messo in evidenza come, a suo avviso, una divisione della compagnia sia inevitabile. Degli altri nove pretendenti, sei si sono fatti avanti per la parte aviation (aerei, rotte, slot, dipendenti) e tre per l'handling, ossia il complesso dei servizi per l'assistenza a terra. Oltre a Ryanair, nell'elenco figurano easyJet, Lufthansa, Elliott, i fondi americani Cerberus e Greybull Capital per la prima parte e Airport Handling, Airport Service e Alisud per l'attività a terra.
Tutte le manifestazioni d'interesse dovranno essere presentate entro il 15 settembre e le offerte vincolanti entro il 2 ottobre. Una eventuale fase di negoziazione per migliorare le offerte potrebbe durare fino al 5 novembre, dopodiché il nome del nuovo proprietario verrà annunciato tra il 6 e il 12 novembre di quest'anno.