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Data: 01/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Record occupati. A livelli pre-crisi. Ma è scontro sul Jobs Act: Renzi e Gentiloni lo rivendicano. Per le opposizioni è costato tanto e non ha aiutato i giovani

Il numero degli occupati a luglio supera i 23 milioni, una soglia record, oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della crisi. È il dato diffuso dall'Istat, accolto con grande soddisfazione dal premier Gentiloni e dal Pd, Renzi in testa, secondo cui emerge l'efficacia del Jobs Act e il ritorno della ripresa. Sempre a luglio scende il tasso di inattività al 34,4% (-0,3 punti) toccando il minimo storico. Ma nello stesso mese, cresce però la disoccupazione giovanile al 35,5%, un incremento ovviamente messo in risalto dalle opposizioni. «Dati confortanti, speriamo», commenta da Venezia il Presidente dalla Repubblica, Sergio Mattarella. Critici invece Forza Italia e M5s. «Grazie al Jobs Act abbiamo più giovani disoccupati», commenta la grillina Laura Castelli. «Tutto merito dei contratti a termine, che il famigerato Jobs Act doveva eliminare », lamenta l'azzurro Renato Brunetta. Matteo Renzi, a caldo su twitter, rivendica invece «un milione di posti di lavoro », attribuendo appunto il merito di questo successo a una delle riforme più rilevanti dei suoi mille giorni a Palazzo Chigi. «Gli italiani occupati - sottolinea sempre su twitter il premier Paolo Gentiloni - superano 23 milioni, un record. Ancora molto da fare contro disoccupazione ma effetti positivi da jobs act e ripresa». Quest'ultimo aspetto viene messo in evidenza dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: «C'è la ripresa, lo dicono tutti i dati, dal pil all'occupazione, alla fiducia. Quindi si sta consolidando un quadro di ripresa che da ciclica deve diventare strutturale e il Governo continua a lavorare in questo senso ». Tesi confermata anche da Bruxelles: il Commissario agli affari economici, il francese Pierre Moscovici, ammette che «l'economia italiana è finalmente in ripresa e questo faciliterà la riduzione del debito». Duro invece il capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta, secondo cui i dati fotografano «alla perfezione il disastro della sinistra al governo ». «Renzi - attacca l'ex ministro - torni sui libri di scuola: l'Istat testimonia come il Jobs Act sia un fallimento e le politiche del lavoro del Governo Renzi- Gentiloni un grande spreco di denaro pubblico che rischia di minare anche la prossima legge di bilancio». Critico ma più cauto Mdp: «Ancora una volta dati parziali - commenta Federico Fornaro - hanno scatenato commenti eccessivamente ottimistici sulle prospettive dell'economia italiana. Chiediamo a Gentiloni discontinuità e un piano di investimenti nella prossima legge di bilancio». Nessun entusiasmo, nemmeno dalla Cgil: «Non riusciamo a capire come si possano definire decisive per la crescita riforme come quella del Jobs Act», commenta la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti.

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