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Data: 04/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Vulnerabilità sismica in Abruzzo - Scuole, nove su dieci risultano poco sicure. La Regione ha 417 schede tecniche. Il Centro le ha verificate

PESCARA Nove scuole abruzzesi su dieci sono insicure. Su 417 edifici censiti dalla Regione, 52 hanno un indice di vulnerabilità sismica, indicato con l'acronimo Slv (salvaguardia della vita), più preoccupante degli altri perché pari o prossimo allo zero. Al contrario, 59 scuole hanno indice uno che significa una buona se non un'ottima difesa contro il terremoto. L'indice Slv infatti è inversamente proporzionale al rischio: più è basso, maggiore è la vulnerabilità. Lo stato di insicurezza è sintetizzato con il numero zero. L'uno invece è sinonimo di sicurezza. Ma tra queste due situazioni estreme, negativa da un lato e positiva dall'altro, in Abruzzo c'è una vasta terra di mezzo composta da ben 306 edifici parzialmente sicuri o insicuri. A una settimana dalla riapertura delle scuole, il Centro ha svolto un'inchiesta verificando, una per una, le 417 schede di vulnerabilità sismica delle scuole primarie e secondarie d'Abruzzo raccolte o direttamente compilate dal Dipartimento di Protezione civile della Regione. Che però ha chiesto ai Comuni e alle Province di attivarsi perché le scuole abruzzesi sono 1.287 e all'appello mancano ancora i due terzi delle schede di sicurezza in caso di scossa sismica. Gli enti locali, proprietari e responsabili degli edifici, sono stati così invitati a rispedire compilate le schede ricognitive 2017 o a correggere gli errori in quelle in possesso della Regione che risultano aggiornate al 25 luglio scorso. Schede che serviranno per finanziare i lavori. E che il Centro pubblica in buona parte in queste pagine e in forma completa sul proprio sito www.ilcentro.it.L'AQUILA E PROVINCIA. Le schede sono 102. Le scuole insicure o parzialmente sicure 90. Dal dossier della Regione (che ricordiamo è parziale e in continuo aggiornamento) risultano avere un indice di rischio sismico pari allo zero lo scientifico Patini di Castel di Sangro (anno di costruzione 1971, la Provincia non ha inviato la scheda ricognitiva per il 2017), e la scuola dell'infanzia di Gioia dei Marsi (del 1960, il Comune ha inviato la scheda). Di poco superiore allo zero risulta la scuola dell'infanzia di via San Lorenzo a Pizzoli (0,05, no scheda). Mentre variano da 0,1 a 0,189, entrambi indici di sicurezza critici, numerose altre scuole tra cui le primarie di Castellafiume (1964, no scheda) e di Oricola (1948, no scheda), la scuola dell'infanzia Pio XII di Sante Marie (1972, sì scheda), l'Itis Amedeo D'Aosta dell'Aquila (1971, no scheda), la scuola Guadagnolo (1960, no scheda), la primaria (1935-2005, no scheda) e la scuola dell'infanzia (1993, no scheda), tutte e tre di Magliano dei Marsi.PESCARA E PROVINCIA. In questo caso la Regione ha 58 schede. Risultano poco sicure 54 scuole con il dato peggiore riferito alla primaria Piano Fara di Rosciano (1983, non ha inviato scheda aggiornata) con indice zero. Varia invece da zero a 1,1 l'indice di sicurezza dei 9 corpi del liceo Marconi (1970-2003, no scheda). Vanno inoltre dallo 0,14 allo 0,30 gli indici di vulnerabilità di scuole come il Ciulli-Paratore di Penne (1967, sì scheda), la scuola dell'infanzia di Elice (1971, sì scheda), la Petrarca di Civitaquana (1960, sì), la scuola dell'infanzia di Caramanico (1966, sì), il Misticoni-Bellisario di viale Kennedy a Pescara (1961, no scheda), la Caldarone di Manoppello (1960, sì scheda), quella dell'infanzia di Farindola (1975, no) e infine la succursale dell'istituto Delfico di Montesilvano (del 1970, sì).CHIETI E PROVINCIA. Sono 191 le scuole censite dalla Regione e, di queste, ben 157 poco sicure. E' la media Mezzanotte di Chieti (1950, no scheda), insieme all'Itis Di Savoia, sempre di Chieti (anni di costruzione 1910 e 1980, la Provincia non ha inviato la scheda ricognitiva alla Regione) e la scuola primaria di San Martino sulla Marrucina (1960, no scheda) a detenere il primato negativo con indici di vulnerabilità zero. Insicuri risultano anche l'Istituto De Sterlich (1970, indice da 0 a 0,286), Convitto e Liceo Classico Vico (1600-1975, indici da 0 a 0,404), il Galiani (1955, indice 0,001) e l'istituto Pomilio (1960, indice 0,005), tutti e quattro di Chieti di cui, peraltro, la Regione non ha ricevuto le schede ricognitive. A Lanciano, il Liceo Classico Emanuele II (costruito nel 1971, no scheda) ha un indice che varia dal valore negativo 0,011 a un meno preoccupante 0,334. Sempre nel capoluogo frentano troviamo l'istituto Da Vinci (1071, sì scheda) al quale vengono attributi gli indici 0,012 e un improbabile (perché eccessivamente alto) 2,749 che la Provincia, forse, dovrebbe ricontrollare. Chiude la lista delle dieci situazioni più critiche nel Chietino la scuola primaria e secondaria di via Frentana a Palena (1946, sì scheda) che per la Regione ha un indice di rischio 0,02. Cioè critico.TERAMO E PROVINCIA. La Regione ha 99 schede tecniche riferite al Teramano. Ma quelle sicure, con indice uno, sono solo 9. E' invece la primaria di Tottea di Crognaleto (del 1960, la Regione non ha ricevuto la scheda ricognitiva) a vantare il dato più insicuro pari a zero. A Giulianova è di 0,013 l'indice di rischio della secondaria Pagliaccetti (1961, sì scheda), mentre a Canzano la scuola dell'infanzia (1996, no scheda) vanta un indice di 0,018. Variano poi da un minimo di 0,05 a un massimo di 0,1, gli indici delle scuole dell'infanzia e primarie di Colleranesco (1961, sì scheda), del liceo scientifico Einstein di Teramo (1965, no scheda), dell'infanzia di Martinsicuro (1965, sì scheda) e infine della secondaria Mambella di Atri (costruita nel 1950, sì scheda). Nell'elenco delle dieci scuole meno sicure troviamo inoltre la primaria Braga e secondaria Bindi di Giulianova (1976, indice 0,29), il liceo Delfico di Teramo (1915, no scheda) che vanta 0,460 e, per concludere, la primaria e la secondaria di Morro D'Oro (1957, sì scheda) con 0,461.Ma negli elenchi non compaiono diverse scuole di Teramo. Scuole come la San Giorgio. Oppure ci sono dati diversi rispetto a quelli forniti dalla Provincia. Evidentemente la Regione non ha ancora ricevuto le schede aggiornate

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