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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
La manovra di Tua: il ramo commerciale andrà alla Sangritana. Mauro Febbo (Forza Italia): «E' solo un modo sporco di liberarsi di un centinaio di dipendenti, di cui 95 autisti»

PESCARA Il principio è chiaro, ribadito più volte dai richiami dell'Europa e dalla recente Manovrina di giugno sulle società partecipate: le aziende private del trasporto locale, che lavorano in regime di convenzione, non posso avere compensate le eventuali perdite di bilancio da contributi pubblici. Se fai servizio bus sulla tratta Roma- L'Aquila e ci rimetti, la Regione non può metterci una pezza. In questa direzione va appunto la scelta della Regione di affidare a una società in house il ramo commerciale di Tua, la società unica del trasporto pubblico locale. Operazione che va fatta entro il 30 settembre ma non obbligatoriamente secondo la riforma. L'altra alternativa consente infatti di mettere a gara i servizi commerciali entro la successiva scadenza del 31 dicembre.
La Regione ha già scelto, optando per la società in house. Si va verso l'affidamento del ramo commerciale di Tua a Sangritana spa, che non è proprio una novità. Nata sotto la giunta Chiodi (non con atto di Giunta ma come soluzione tecnica per aggirare l'ostacolo europeo), Sangritana spa si appresta a diventare il contenitore dove le aziende private (circa il 20%) che svolgono servizio sulle tratte extra regionali, che attualmente operano in regime di proroga, andranno a confluire dal prossimo 30 settembre. Operazione che ha spaccato il fronte sindacale, con la Cgil che vede un grande passo indietro (la creazione di un altro inutile carrozzone) nella scelta della Regione rispetto ai tentativi di questi anni di razionalizzare il sistema, al punto da avere indetto uno sciopero del trasporto pubblico locale per il 15 settembre. Vertenza da cui si sono invece dissociate le altre sigle (Cisl, Uil e Faisa-Cisal) ma non Confindustria Abruzzo, che ribadisce la necessità di procedere con le gare per l'affidamento delle tratte, aprendo al mercato.
Uno scontro che coinvolge inevitabilmente anche la politica. Mauro Febbo, esponente di Forza Italia e presidente della commissione di Vigilanza della Regione, parla di operazione «poco chiara» da parte della giunta D'Alfonso: «E' solo un modo sporco di liberarsi di un centinaio di dipendenti, di cui 95 autisti, per chiudere il bilancio 2015 di Tua con la perdita controllata. Il solo fine è quello di non portare le carte in tribunale».
SOCIETA' IN HOUSE
Le motivazioni che hanno portato la giunta D'Alfonso a procedere con la società in house sono però altre: innanzitutto la convinzione che il processo di fusione delle tre aziende (Gtm, Arpa e Sangritana) ha portato a compimento il risanamenti della società unica (Tua), giustificato dai bilanci in utile del 2015 e 2016. Questo consente di assicurare il diritto alla mobilità anche ai cittadini delle zone interne e delle aree a domanda debole, particolarmente estese in Abruzzo in conseguenza della conformazione morfologica e territoriale. In quest'ottica, il mantenimento dell'unitarietà, anche gestionale, dei servizi extraurbani che garantiscono il collegamento con le altre regioni è ritenuto un elemento irrinunciabile, sotto il profilo economico-sociale, in un territorio appesantito dagli eventi sismici. L'altro aspetto, legato alle politiche sulla mobilità avviate dalla Regione, è la necessità dell'integrazione della modalità gomma-ferro. Uno degli obiettivi è soprattutto quello di eliminare le sovrapposizioni tra servizi esistenti e procedere con la integrazione degli orari e dei programmi di esercizio. Da qui la necessità dell'affidamento in house providing del ramo commerciale di Tua a un gestore sia automobilistico che ferroviario, come Sangritana spa, per sperimentare progetti di integrazione tariffaria per tutti i percorsi e le linee regionali. L'altra esigenza è quella di separare il servizio di trasporto pubblico da quello commerciale, in nome della trasparenza di gestione.

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