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Data: 05/09/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
Trasporto scolastico Chieti, M5s: «ancora forti dubbi sulla legittimità». Il Comune non ha risposto agli interrogativi dei grillini

CHIETI. A distanza di più di due mesi dal deposito dell'interrogazione con la quale il MoVimento 5 Stelle ha chiesto di far luce sulle modalità con le quali è stato fino ad oggi affidato e gestito il trasporto scolastico degli alunni delle scuole di Chieti, non c'è stata ancora alcuna risposta.
Con l'imminente inizio del nuovo anno scolastico nessuno dal Comune ha fatto sapere
se ed in che modo sarà svolto il servizio e soprattutto nessuno ha preso posizione sulle criticità individuate dai due consiglieri del MoVimento che, documenti alla mano, hanno ricostruito gli affidamenti degli ultimi 4 anni osservando come l'operato del Comune non sia in linea con il dettato normativo.
Il consigliere Ottavio Argenio sostiene che le modalità con le quali gli uffici comunali affidano il servizio «è dovuta solo ed esclusivamente alla insufficiente dotazione di mezzi e di risorse economiche che la Giunta concede al Settore. Come abbiamo sempre sostenuto e dimostrato, la coperta è veramente troppo corta e le esigenze di far forzatamente quadrare i conti del Comune si riflettono negativamente sui servizi, anche quelli pubblici e fondamentali che l'ente deve comunque erogare».


La consigliera Manuela D'Arcangelo osserva poi come «l'affidamento di questo importante servizio, posto in essere con modalità che a noi paiono del tutto illegittime, si scontra con l'aumento delle tariffe deciso lo scorso anno dalla Giunta comunale. E' inaccettabile che la famiglie degli alunni debbano subire gli aumenti dei costi quando il servizio viene affidato illegittimamente e viene di fatto erogato con mezzi che sono palesemente inadeguati a garantire la sicurezza dei bambini».

«E' ora – concludono i due consiglieri – che dal Comune si decidano a fornire una risposta adeguata all'interrogazione senza procrastinare oltre un'attesa che ha già sforato il termine massimo di trenta giorni concesso dalle norme vigenti»

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