La Raggi in Aula a difendere la scelta del concordato e un drappello di consiglieri M5S in piazza del Campidoglio insieme ai sindacati di Atac che minacciano di «paralizzare Roma» contro la procedura fallimentare. Il rischio c'è, anche se lo staff della sindaca è al lavoro per evitare che i dubbi tra i pentastellati sul piano Salva-Atac, benedetto dalla Casaleggio associati, possano prendere corpo oggi pomeriggio sotto al Marc'Aurelio. Rendendo plastica l'immagine di una maggioranza grillina spaccata su una scelta decisiva per la consiliatura e per il futuro dell'azienda dei trasporti, con 11.700 dipendenti e 1,4 miliardi di debiti.
SIT-IN
Le bellicose corporazioni interne, dalle 15 in poi, manifesteranno sotto Palazzo Senatorio. Un antipasto della ridda di scioperi (selvaggi e non) già annunciati a partire dalla prossima settimana. Il capogruppo M5S Paolo Ferrara da giorni lavora per compattare i 29 eletti grillini ed evitare che qualcuno simpatizzi con la protesta. Ma diversi consiglieri sono orientati comunque a fare almeno un «passaggio» nella piazza, prima di entrare in Assemblea capitolina, dove in contemporanea con il sit-in è in programma una seduta straordinaria proprio per discutere della crisi della partecipata. Gemma Guerrini lo dice a microfoni aperti: «I lavoratori vanno sempre ascoltati, passerò in piazza. E spero che li facciano entrare in Aula Giulio Cesare».
11.771
i dipendenti
dell'azienda
dei trasporti
del Campidoglio
Il clima è teso. Prima della protesta di oggi pomeriggio, alle 11.30 l'assessore alla Mobilità, Linda Meleo, incontrerà i sindacati insieme al delegato al Personale, Antonio De Santis, a cui Virginia Raggi ha chiesto di tenere le fila della mediazione con i rappresentanti dei lavoratori. Alle sigle verrà ribadito quello che la sindaca ripete da giorni: non ci saranno esuberi. Anche ieri la prima cittadina ha provato ad allentare le tensioni: «Non ci saranno tagli, saranno mantenuti i livelli salariali e occupazionali. Chiediamo collaborazione ai dipendenti e ai cittadini, perché il nostro obiettivo è quello di mantenere Atac pubblica e di rilanciarla». Basterà a calmare gli animi dei sindacati, soprattutto delle mini-organizzazioni che con un pugno di macchinisti sono in grado di bloccare la metropolitana? Si vedrà. Per il momento fioccano le agitazioni.
LE SERRATE
Martedì prossimo, il 12 settembre è in calendario uno sciopero dei mezzi di 4 ore. A rischio bus, metro e ferrovie urbane. Un'altra serrata è già stata annunciata per fine mese, il 27 settembre. E anche i confederali, nonostante una certa cautela sull'operazione concordato, hanno fatto sapere di avere «attivato le procedure» per un'altra protesta ancora. Ma la strada ormai sembra tracciata: dopo la seduta di oggi in Assemblea, la giunta ratificherà il concordato già domani. Poi non ci sarà un voto in Consiglio comunale, anche per evitare possibili defezioni tra i Cinquestelle. Già la settimana prossima Atac potrebbe portare i libri in tribunale.