TERAMO Di fronte alla dichiarata volontà del sindaco Maurizio Brucchi di dimettersi entro il 15 settembre per potersi candidare al Parlamento c'è, al momento, la contrarietà di un po' tutta la ex maggioranza comunale, dai leader politici all'ultimo consigliere. Una contrarietà che trova adepti persino tra quei dissidenti che man mano hanno fatto mancare i numeri a Brucchi. È opinione comune che il commissariamento del Comune, in questo momento difficile per la città, sarebbe un disastro epocale sia sul piano amministrativo che politico. Ed è opinione diffusa, in ciò che resta del cosiddetto "modello Teramo", che quantomeno, per limitare i danni, si dovrebbe cercare di approvare - entro ottobre - il bilancio dell'ente.Quest'ultima è la visione di Paolo Gatti, leader del gruppo ("Futuro In") che nonostante le defezioni resta il più numeroso in consiglio. Gatti, nei giorni scorsi, avrebbe cercato di convincere Brucchi ad andare in consiglio anche senza garanzie sui numeri e, nel caso in cui si profilasse un voto sfavorevole, a mettere sul tavolo le proprie dimissioni in cambio dell'ok al bilancio. Ovviamente l'ipotesi Gatti farebbe saltare la possibilità per Brucchi di correre per una poltrona a Roma. Il leader di "Futuro In" ha ricordato al sindaco che avrebbe comunque la possibilità di candidarsi in Regione, ma Brucchi della Regione dice di non volerne sapere.L'altro leader della coalizione, Paolo Tancredi, la vede diversamente. Ritiene che si debba andare a fine consigliatura, ovviamente ritrovando una maggioranza attraverso trattative che al momento corrono molto, molto sottotraccia .Nel frattempo oggi Brucchi parteciperà come relatore, a Marina di Pietrasanta, a un convegno del quotidiano "L'Opinione" al quale è atteso anche Silvio Berlusconi. Se il leader di Forza Italia ci sarà davvero, Brucchi gli chiederà una parola definitiva sulla sua possibile candidatura a Camera o Senato. E forse dalla risposta del Cav dipenderà un po' del futuro di Teramo.