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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scontro su Tua, si fermano i bus. La Cgil attacca la riorganizzazione del trasporto pubblico: sciopero il 15 settembre. Il sindacato denuncia pericoli di tenuta economica e finanziaria dell’azienda e il depotenziamento del servizio all’Aquila e Teramo. La riduzione delle corse mette a rischio almeno 50 posti di lavoro (l'articolo in pdf)

L'AQUILA La segreteria regionale Cgil attacca di petto la riforma del Tpl (Trasporto Pubblico Locale) decretando lo sciopero, nei mesi passati revocato, per il prossimo 15 settembre. Nella mattinata di ieri, sia la Camera del lavoro dell'Aquila che quella di Teramo hanno ribadito come la riforma dapprima abbia messo a repentaglio la tenuta economica finanziaria dell'azienda regionale Tua, compromettendone il futuro, ma soprattutto come abbia danneggiato oltremodo le aree interne soprattutto delle due province in questione, che poi sono i territori che hanno subito più danni sia dal sisma che dal maltempo. Sul banco degli imputati anche il progetto annunciato nella tratta Teramo-L'Aquila-Roma della trasformazione da servizio minimo essenziale a servizio a mercato, togliendo di fatto la gestione a Tua, un vulnus che si ripercuoterà sui pendolari oltre che inficiare sull'occupazione (si prevede la perdita di 50 addetti). «I cittadini non avranno più la sicurezza di avere questo servizio a prezzo calmierato» dichiara il segretario provinciale Cgil Teramo, Giovanni Timoteo che denuncia lo «spacchettamento di Tua in più centri di potere che la politica può gestire».
Insomma una riforma osteggiata, o meglio «uno sciopero contro la politica regionale dei trasporti» precisa il segretario regionale Filt, Franco Rolandi, che ripercorre le tappe del Tpl, dal '98 in poi. «Intanto c'è un problema di fondo: non sono stati definiti dalla Regione i servizi minimi essenziali che devono essere garantiti e che sono soggetti a contributi, accade solo da noi in Italia; manca anche il Piano triennale dei servizi e il Piano regionale integrato dei trasporti». E frattanto i vettori privati sfruttano, per Rolandi, la mancanza di regole anche attraverso i ricorsi al Tar: «Qui è una giungla».
La Filt è contraria alla decontribuzione di alcune tratte interregionali mentre è d'accordo per l'affidamento in house sebbene osteggi le operazioni di cessione di ramo d'azienda che vanno ad ingrossare il fenomeno del poltronificio. Mette in rilievo anche la mancata realizzazione del biglietto unico e la mancata razionalizzazione delle partecipate. Infine si chiede l'allontanamento di chi in passato si è reso artefice di una pessima gestione delle aziende pubbliche e delle partecipate. Cinquanta dipendenti della Tua della provincia di Teramo e quella dell'Aquila a breve potrebbero perdere il posto di lavoro, 40 corse in meno per il collegamento a Roma, con possibili criticità per i pendolari che viaggiono su gomma per raggiungere la Capitale e possibili futuri problemi economici che potrebbero interessare la società unica abruzzese di trasporto.
Per la Cgil quindi la riforma annunciata dalla Regione da un lato metterà a repentaglio la tenuta economico-finanziaria della Tua, compromettendone inesorabilmente il futuro, e dall'altro inciderà in maniera assolutamente insostenibile sui servizi nelle aree interne della Regione, che sono gli stessi territori che hanno subito gli eventi drammatici del sisma e del maltempo.

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