L'AQUILA Un altro spreco, a suon di milioni di euro a carico della comunità aquilana, si sta consumando in un silenzio assordante. Si tratta della metropolitana di superficie, 18 milioni di euro (per ora). Un'altra spada di Damocle - oltre a quella del Progetto Case - che la nuova giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, si trova a dover fronteggiare.Biondi ha rispolverato - è contenuto nel Pum, il Piano urbano della mobilità - il progetto del Metrobus, che mette una pietra tombale sulla vecchia metropolitana di superficie, ideata dalla giunta di centrodestra, guidata da Biagio Tempesta, nel 2003, anno dell'approvazione del progetto da parte della Comunità europea, per un costo iniziale di circa 35 milioni di euro, in project financing con il Consorzio di imprese Cgrt, capitanato dall'imprenditore aquilano Eliseo Iannini. A rispolverare il progetto del Metrobus, annunciato dall'ex sindaco Massimo Cialente circa un anno e mezzo fa e mai portato avanti, è l'assessore alla Mobilità urbana, Carla Mannetti.Intanto a ottobre si discuterà davanti al tribunale civile il contenzioso con l'imprenditore Iannini, che ha citato il Comune per i lavori della costruzione della metropolitana di superficie non portati a termine. In ballo ci sono 6 milioni di euro, che l'amministrazione Cialente non ha voluto transare. E se il giudice dovesse dare ragione a Iannini, la cifra sarebbe destinata a salire, perché ci sarebbero anche i danni. Ma c'è di più. Il Comune, cambiando il progetto della metro, potrebbe anche essere soggetto alla Corte dei conti e, soprattutto, a dover restituire i 12 milioni di euro già elargiti all'epoca dal ministero delle Infrastrutture. Nell'accordo c'era una clausola che prevedeva la restituzione del contributo in caso l'opera non fosse stata completata. In molti fanno finta che la clausola, una volta rescisso il contratto con la Cgrt, non esista.In ogni caso, si parla di 12 milioni di euro (più gli eventuali 6 milioni se dovesse vincere la causa Iannini, ai quali si sommerebbero gli eventuali risarcimenti) che sono stati letteralmente bruciati, sprecati, gettati al vento, per un'opera che ora verrà smantellata. Come annuncia l'assessore Mannetti.«Quello che è stato costruito della metro di superficie verrà completamente smantellato, a cominciare dai binari», afferma la Mannetti. «Lasceremo solo le fermate che, comunque hanno bisogno di interventi pesanti di rimessa a nuovo. Per il momento, però, avvieremo un'opera di copertura dei binari».Le rotaie hanno causato e causano molti incidenti e il Comune deve risarcire i danni. «Sul Metrobus, il progetto, da 6 milioni di euro - il residuo del finanziamento della metro di superficie - che prevede l'acquisto di 6 bus ecologici, deve essere approvato dal Cipe», conclude l'assessore. «Noi, rispetto al progetto di Cialente, cambieremo il percorso, facendolo partire dal terminal di Collemaggio e, lungo via XX Settembre, attraverso il vecchio tracciato della metro, arriverà fino all'ospedale. È un servizio indispensabile, anche in vista della mobilità degli studenti universitari».
Da Tempesta a Cialente 12 anni di esternazioni da destra e sinistra. Proclami e contraddizioni da parte di ex amministratori. Si sono pronunciati anche ministri e consulenti legali
L'AQUILA Dal 2003, periodo della presentazione del progetto, finanziato dalla Comunità europea, tramite il ministero delle Infrastrutture, fino allo stop dei lavori, nel 2008, sono stati tanti gli interventi e le polemiche sulla metro di superficie.BIAGIO TEMPESTA 1. Sindaco dell'Aquila, luglio 2003: «Questo progetto cambierà completamente la città, che vuole essere sempre più europea. L'Aquila è la prima città italiana, insieme con Padova, a dotarsi di una metropolitana di questo genere, di un mezzo ecologico, silenzioso e appartenente all'ultima generazione di tram urbani leggeri».ELISEO IANNINI. Capogruppo del Consorzio Cgrt (l'impresa che ha avuto i lavori in project financing), novembre 2003: «Speriamo che questo nostro progetto sia gradito a tutti».PIETRO LUNARDI. Ministro delle Infrastrutture, novembre 2003: «La metropolitana di superficie dell'Aquila sarà un fiore all'occhiello della mobilità urbana del nostro Paese».FRANCESCO CARLI. Legale Cgrt, dicembre 2004: «L'ordinanza del Consiglio di stato ha dato ragione alla ditta concessionaria, la Cgrt. Riteniamo di avere un titolo pieno e verificato per procedere con i lavori per la realizzazione della metropolitana».TEMPESTA 3. Sindaco dell'Aquila, gennaio 2005: «La metro sarà attivata entro l'estate».ELISEO IANNINI 2. Cgrt, agosto 2005: «L'opera doveva essere consegnata a fine aprile e già si andava incontro a ingenti perdite, per un serie di ritardi imputabili all'amministrazione (Tempesta). Ma dopo questa ennesima interruzione, ho deciso di agire per vie legali, per fare in modo che mi venga risarcito fino all'ultimo euro speso finora per il progetto, più i danni».SERGIO DE PAULIS. Ex assessore prima giunta Tempesta e ideatore del progetto, agosto 2005: «Sulla metro la sinistra mente sapendo di mentire».TEMPESTA 4. Sindaco dell'Aquila, agosto 2005: «L'onorevole Cialente dovrebbe essere più aquilano e meno comunista e dovrebbe ricordare che il gruppo Ds in consiglio comunale si è astenuto nel voto sulla metropolitana».LUIGI D'ERAMO. Assessore comunale, ottobre 2006: «Il transito della metro in via Roma non è in discussione».CARLO D'EMILIO. Italia dei valori, febbraio 2007: «Sulla metro il Comune rischia il dissesto per i prossimi dieci anni. Se l'impresa chiederà, come è nella condizione di fare, altre riserve e la Comunità europea la restituzione del finanziamento (era nell'accordo in caso l'opera non fosse stata completata, ndr), per il Comune sarà la fine».MASSIMO CIALENTE 1. Parlamentare Ds, agosto 2006: «La procedura di infrazione europea, già in corso, costerà a breve, alle tasche dei cittadini aquilani 20.000 euro al giorno, una cifra insostenibile per le già provate casse del comune dell'Aquila».CIALENTE 2. Sindaco dell'Aquila, giugno 2008: «Sto sollecitando, da una parte, il ministero delle Infrastrutture, per i soldi (12 milioni di euro, ndr), e, dall'altra, il ministero dei Beni culturali, per la risposta su via Roma. Da quest'ultima dipende tutto: se sarà una risposta negativa, allora potrebbe essere definitivamente abbandonato il progetto; in caso contrario cercheremo di reperire i fondi necessari e portare avanti l'opera nel migliore dei modi».FABIO PELINI. Assessore, ottobre 2012: «Porteremo prestissimo in consiglio la delibera per chiudere la partita metro con il pagamento in tre rate delle somme dovute. Poi partire con il completamento del deposito».LETIZIA BATTAGLIA. Fotografa, novembre 2012: «Attratta dai binari di una metro mai esistita scavati nella periferia della città».CIALENTE 3. Sindaco dell'Aquila, dicembre 2012: «Tutto da smontare. Tra qualche mese della metro non resterà nulla. Fatta eccezione della struttura che doveva ospitare i vetori, che diventerà autoparco».CIALENTE 4. Sindaco dell'Aquila, luglio 2013: «Quadri elettrici, scambi, pali e chilometri di fili di rame, tutto da vendere (anzi, svendere). 33 milioni ridotti a ferro vecchio».GIUSTINO MASCIOCCO. Presidente commissione comunale Bilancio, luglio 2015: «Totale chiusura da parte dell'amministrazione comunale a un'ipotesi transattiva con la Cgrt».