CEPAGATTI La preside Maria Teresa Marsili è arrivata a scuola ieri mattina, all'Agroalimentare di Cepagatti in contrada Buccieri, "armata" di un metro, per misurare le aule al pianterreno dove sarà inserita la quarta classe per un totale di 23 alunni. Spazi troppo ristretti che andrebbero allargati abbattendo un muro di cartongesso per consentire ai ragazzi di stare più larghi in classe. Ma la scuola rischia di rimanere senza sede per la seconda volta, nel giro di quindici giorni, se le cinque aule, dove anche quest'anno studieranno i 60 alunni dell'Agrario di Villareia, chiuso da febbraio anche per inagibilità post sisma, dovranno essere riconsegnate al Crea (consiglio di ricerca e analisi in economia agraria) il 30 settembre.Inoltre, gli studenti pendolari non hanno ancora il servizio di trasporto fornito dalla Provincia e neppure i bagni chimici per fare lezione all'aperto. È quanto denunciano, attraverso il legale Franca Zuccarini, i genitori degli studenti dell'istituto professionale Agrario, che ieri mattina, terminata la pausa estiva, sono tornati a protestare davanti all'Agroalimentare, che per il secondo anno ospiterà la succursale di Villareia chiusa da sette mesi, perché i lavori, finanziati per 100 mila euro con fondi regionali, mai erogati alla Provincia, non sono partiti. Nulla è cambiato, nonostante le manifestazioni nei mesi scorsi davanti ai cancelli della sede scolastica chiusa, che però riapre i cancelli ogni giorno quando gli studenti devono entrare per fare lezione di laboratorio nei terreni adiacenti. Sono venti le famiglie assistite dall'avvocato Zuccarini che lancia una serie di allarmi, a partire dagli spazi ristretti riservati alla quarta classe.«Che nasce», spiega il legale che l'anno scorso sulla vicenda ha inoltrato un esposto-denuncia-querela alla procura di Pescara, «da un accorpamento di due terze e sette alunni con problemi di disabilità. La preside Marsili stamani è arrivata con un metro in mano per misurare le aule al pianterreno che si potrebbero allargare solo buttando giù un muro di cartongesso. Altrimenti, si dovrà ricorrere alla creazion di gruppi di studio con orari e tempi scaglionati».Un altro problema sono le cinque aule attualmente occupate dagli studenti, «che potrebbero tornare» precisa il legale «nella disponibilità del centro di ricerca Crea, che ha spostato la proroga di riconsegna degli spazi dal 15 al 30 settembre».Sui trasporti, Zuccarini fa il punto sulla situazione attuale: «L'anno scorso, gli studenti pendolari venivano prelevati davanti ai cancelli di Villareia fino all'Agroalimentare con un pulman messo a disposizione dalla Provincia , lo stesso mezzo utilizzato anche per le trasferte quotidiane nei terreni della scuola chiusa, dove peraltro dovranno essere ricollocati i bagni chimici. Quest'anno, il trasporto non è ancora attivo e la preside ha dovuto risolvere il problema utilizzando un vecchio bus normalmente utilizzato per le visite didattiche oltre che dagli studenti del comprensivo di Alanno. Che succederà» chiede il legale delle famiglie «quando il bussetto servirà a entrambe le scolaresche?. Oltre alla mancanza dei laboratori» prosegue Zuccarini «e dunque con il diritto allo studio già compromesso dallo scorso anno, gli studenti , anche i minorenni, fanno la ricreazione nel cortile sottostante, non in condizioni di sicurezza anche se sotto la stretta sorveglianza dei docenti».Da qui l'appello delle famiglie: «La Regione eroghi presto i fondi e la Provincia avvii immediamente i lavori di ripristino della sede di Villareia».